lunedì, marzo 17, 2008

Chagall, fanciullo cosmico e sognatore di forme ibride in mostra al Man di Nuoro


Testo e foto in www.marellagiovannelli.com (sez.Marella Giovannelli)


I mostri, le chimere e le figure ibride di Marc Chagall in esposizione al Museo Man di Nuoro dipingono il microcosmo dello shtetl magistralmente raccontato, in letteratura, da Isaac B.Singer.
La quotidianità pittoresca e mistica allo stesso tempo, dei piccoli villaggi ebraici dell’Europa Orientale, rivive nelle opere del grandissimo artista nato a Vitebsk nel 1887 e morto a Saint-Paul-de-Vence nel 1985.
Molti simboli ebraici chassidici si ritrovano nella pittura onirica e favolistica di Chagall.
Dalle lune calanti che alludono a una sciagura cosmica ai grappoli di stelle che si fanno opache avvicinandosi alla terra, dal violinista che è uno dei classici travestimenti del diavolo agli spettri che si insinuano nella realtà trasfigurandola.
Chagall, fanciullo cosmico e sognatore di forme ibride, è affascinato dalle metamorfosi.
Chimere misteriose, metà uomo e metà bestia, favolosi animali volanti, strumenti musicali con braccia e testa si accompagnano alla donna-gallo, all’uomo-lampione e all’asino-pittore.
I suoi quadri, ricchi di simboli e allegorie, esprimono l’attaccamento alle sue radici, all’ebraismo e alla Bibbia ma, soprattutto, al suo doppio Credo: Amore e Libertà.
Chagall riuscì a rimanere libero anche nei temi religiosi oltre che nella rappresentazione, sempre all’insegna di un’ironica leggerezza, dei miracoli erranti compiuti dai Giusti e dei piccoli e grandi misfatti perpetrati da potenti veri o presunti.