Testo e foto in www.marellagiovannelli.com (sez. articoli di Marella Giovannelli)
I grilli parlanti & griffati, più o meno assennati, che questa estate hanno dissertato sulla Costa Smeralda e sulla Sardegna in genere, continuano imperterriti a considerare solo la “buccia” di un’Isola-Continente dotata di una polpa eccezionale, troppo spesso ignorata da un certo tipo di turismo tanto snob quanto pigro una volta sbarcato a Porto Rotondo o Porto Cervo. Le motivazioni sono tante (indifferenza per il vero “cuore” dell’Isola, voglia estrema di sole & mare, attaccamento 24 ore su 24 alla mondanità da rotocalco, informazione carente che non produce stimoli adeguati e via elencando).
Udite anche molte critiche, avanzate da quelli che si definiscono “Paperoni si, polli da spennare no!”. Soprattutto alcuni esponenti di rilievo della colonia russa che ha lussuosamente nidificato in Costa Smeralda, protestano per il rapporto qualità/prezzo della vacanza sarda, definita “troppo cara, scomoda e complicata in mare, terra e cielo”.
Solo elogi, invece, per l’attenzione e lo spazio che il Consorzio Costa Smeralda, guidato dall’avvocato sardo Renzo Persico, ha dato all’arte e alla cultura nell’arco di tutta la stagione. Il cuore pulsante di mostre, concerti e manifestazioni varie è stata la Promenade di Porto Cervo. Il “Designwalk” curato da Rossana Orlandi e Sergio Colatroni è un irresistibile polo d’attrazione per tutti gli amanti delle belle case e delle belle cose.
Il percorso che esalta il meglio dell’interior design europeo dista solo pochi passi dalla Louise Alexander Gallery. Qui ogni vernissage è un successo visto il livello, sempre altissimo, degli artisti proposti in mostre personali o collettive. Il circuito virtuoso della Promenade comprende anche il “Mdm Museum”, inaugurato con l’esposizione “Rotella Playing Artypo”, delle ormai celebri icone realizzate da Mimmo Rotella sulle immagini pubblicitarie. E, sempre la Promenade, a fine agosto ha ospitato “Cuochi di stelle”, la rassegna gastronomica curata da Sergio Mei e Giovanni Fancello.
Nella prima serata si sono confrontati diversi chef provenienti dai ristoranti più prestigiosi di Montecarlo, Londra, Bruxelles, Porto Vecchio e Milano. Protagonisti della seconda tornata, sei maestri sardi dei fornelli: Rita Denza, Sergio Mei, Renzo Corona, Luigi Pomata, Roberto Petza e Cristiano Andreini.
Restando in tema: sono state molto apprezzate le golosità recuperate in vari paesi della Sardegna e introdotte al Cala di Volpe dal direttore maltese Hans Cauchi, talent-scout di champagne e cioccolatini squisiti e rigorosamente “made in Sardinia”.
Dagli alberghi Starwood della Costa Smeralda c’è stata una transumanza di massa per la Grande Danza a San Pantaleo, con il palcoscenico incastonato nella piazza e calcato dai primi ballerini e dalle stelle dell’Opera di Parigi e della Scala di Milano.
Tutto esaurito anche per le serate sarde organizzate con stupefacente entusiasmo e regolarità al Palumbalza Sporting Hotel dal Direttore Musumeci e dal suo staff. Il suo impegno è globale perché coinvolge i cinque sensi con pari dignità. Cura quindi gli arredi, la cucina, l’artigianato, la musica, il ballo e il canto con il tenore Giancarlo Pili. Tutto nel segno e in onore della sardità.
Dall’albergo alla piazza, l’Isola e le sue suggestioni non deludono mai e l’emozione è ancora più forte se lo scopo è benefico. E’ successo ad Olbia al concerto per i bambini africani che ha coinvolto alcune delle più belle e sensibili voci dell’Isola, riunite pro-Amref anche in un cd intitolato “Figli di periferia”.
Molta Sardegna, con l’orchestra Euromediterranea diretta dal maestro Fabrizio Ruggero, anche intorno al virtuoso Pierre Amoyal che ha suonato al Teatro Michelucci di Olbia il celebre Stradivari del 1717 appartenuto a Nicola II di Russia.