Testo e foto in www.marellagiovannelli.com (sez. Mara Malda)
Sarà una coincidenza ma, nell’anno del presidente Obama, anche l’albero di Natale più famoso del mondo (quello del Rockefeller Center di New York), è già noto come the “Miracle tree”.
L’abete del miracolo è stato così ribattezzato dal suo proprietario (e donatore) Bob Varanyak che ha raccontato la storia, molto particolare, di questo albero, piantato 77 anni fa a Hamilton, nei pressi della casa di Mary Varanyak, una immigrata ungherese che l’aveva ricevuto in regalo dal suo datore di lavoro.
Crescendo, l’albero ha assunto proporzioni maestose e la sua proprietaria, morta nel 2000 a 99 anni, diceva spesso alla sua famiglia di essere “sicura che, un giorno, il suo abete sarebbe diventato il Christmas tree del Rockefeller Center” .
Oggi il sogno della famiglia Varanyak si è realizzato visto che il loro imponente albero è stato scelto come uno dei principali simboli delle celebrazioni natalizie americane, e non solo.
Bob Varanyak, il figlio di Mary, ricorda che l’abete, ora gigantesco, nel 1931 fece il suo ingresso nella casa della famiglia Varanyak e mostra la foto dello zio Mike Kremper in posa proprio vicino all’alberello.
Per un’altra tanto strana quanto profetica coincidenza, risale proprio al dicembre del 1931 (quando l'America era stretta nella morsa della Grande Depressione) l’inizio della tradizione dell’albero di Natale allestito nel Rockefeller Center che, a New York, era ancora un cantiere fangoso.
Come documentano le foto dell’epoca, in mezzo agli ammassi di ferraglia del piazzale, gli operai che vi lavoravano addobbarono orgogliosamente un piccolo abete, ergendolo a simbolo del loro lavoro e delle loro speranze per il futuro.
Fu infatti davanti alle luci di quell'albero che ricevettero la loro preziosa busta paga. La tradizione ufficiale iniziò però nel 1933 quando, per la prima volta, un abete di venti metri venne illuminato davanti a migliaia di spettatori. Tornando all’albero di quest’anno, evidentemente il suo destino era già segnato.
Bob Varanyak l’aveva messo a dimora nella sua proprietà che è poi l’impresa “verde” di famiglia The Garden Tree King Plant Mart a Trenton e quell’abete era da tutti considerato il patriarca del vivaio.
Lo stesso Bob racconta di essere rimasto senza parole quando i rappresentanti del Rockefeller Center, lo scorso marzo, lo hanno contattato dicendogli di aver individuato l’albero dall’elicottero e di essere interessati a portarlo a New York.
Per la famiglia Varanyak è stata un’emozione incredibile vedere realizzato il sogno di mamma Mary e, da quel giorno, per loro è “l’albero del miracolo”.
Sulla cima dell’abete, decorato con 30.000 luci colorate, verrà sistemata una sfolgorante stella Swarovski composta da 25.000 cristalli.
Bob e suo fratello Bill sono stati felici di donare il colosso verde, pesante più di 7 tonnellate e alto 22 metri. Per loro la tradizionale cerimonia dell’accensione dell’albero di Natale al Rockefeller Center, fissata per il 3 dicembre, sarà molto più di uno spettacolo grazie all’albero-gioiello di famiglia, arrivato proprio dove voleva mamma Mary Varanyak.
Sarà una coincidenza ma, nell’anno del presidente Obama, anche l’albero di Natale più famoso del mondo (quello del Rockefeller Center di New York), è già noto come the “Miracle tree”.
L’abete del miracolo è stato così ribattezzato dal suo proprietario (e donatore) Bob Varanyak che ha raccontato la storia, molto particolare, di questo albero, piantato 77 anni fa a Hamilton, nei pressi della casa di Mary Varanyak, una immigrata ungherese che l’aveva ricevuto in regalo dal suo datore di lavoro.
Crescendo, l’albero ha assunto proporzioni maestose e la sua proprietaria, morta nel 2000 a 99 anni, diceva spesso alla sua famiglia di essere “sicura che, un giorno, il suo abete sarebbe diventato il Christmas tree del Rockefeller Center” .
Oggi il sogno della famiglia Varanyak si è realizzato visto che il loro imponente albero è stato scelto come uno dei principali simboli delle celebrazioni natalizie americane, e non solo.
Bob Varanyak, il figlio di Mary, ricorda che l’abete, ora gigantesco, nel 1931 fece il suo ingresso nella casa della famiglia Varanyak e mostra la foto dello zio Mike Kremper in posa proprio vicino all’alberello.
Per un’altra tanto strana quanto profetica coincidenza, risale proprio al dicembre del 1931 (quando l'America era stretta nella morsa della Grande Depressione) l’inizio della tradizione dell’albero di Natale allestito nel Rockefeller Center che, a New York, era ancora un cantiere fangoso.
Come documentano le foto dell’epoca, in mezzo agli ammassi di ferraglia del piazzale, gli operai che vi lavoravano addobbarono orgogliosamente un piccolo abete, ergendolo a simbolo del loro lavoro e delle loro speranze per il futuro.
Fu infatti davanti alle luci di quell'albero che ricevettero la loro preziosa busta paga. La tradizione ufficiale iniziò però nel 1933 quando, per la prima volta, un abete di venti metri venne illuminato davanti a migliaia di spettatori. Tornando all’albero di quest’anno, evidentemente il suo destino era già segnato.
Bob Varanyak l’aveva messo a dimora nella sua proprietà che è poi l’impresa “verde” di famiglia The Garden Tree King Plant Mart a Trenton e quell’abete era da tutti considerato il patriarca del vivaio.
Lo stesso Bob racconta di essere rimasto senza parole quando i rappresentanti del Rockefeller Center, lo scorso marzo, lo hanno contattato dicendogli di aver individuato l’albero dall’elicottero e di essere interessati a portarlo a New York.
Per la famiglia Varanyak è stata un’emozione incredibile vedere realizzato il sogno di mamma Mary e, da quel giorno, per loro è “l’albero del miracolo”.
Sulla cima dell’abete, decorato con 30.000 luci colorate, verrà sistemata una sfolgorante stella Swarovski composta da 25.000 cristalli.
Bob e suo fratello Bill sono stati felici di donare il colosso verde, pesante più di 7 tonnellate e alto 22 metri. Per loro la tradizionale cerimonia dell’accensione dell’albero di Natale al Rockefeller Center, fissata per il 3 dicembre, sarà molto più di uno spettacolo grazie all’albero-gioiello di famiglia, arrivato proprio dove voleva mamma Mary Varanyak.