Tavolara: l’isola-regno più piccolo del mondo
di Marella Giovannelli
Sapevate che l'isola di Tavolara è il più piccolo regno dei mondo? Questa è la sua storia, con un pizzico inevitabile di leggenda ma corredata da una documentazione decisamente straordinaria. Sulla vicenda esistono diverse versioni ma io ho scelto la testimonianza di Maddalena Bertoleoni, discendente diretta del re. Alla fine del '700, Giuseppe Bertoleoni sbarcò su quest'isola che, insieme a Capo Figari, fa da suggestivo sipario al golfo esterno di Olbia. Misteriose sono le origini e le attività di questo personaggio, probabilmente nativo dell'Alta Savoia. Sicuramente era un esperto navigatore, possedeva un cutter inglese, conosceva cinque lingue ed amava molto le donne. Durante uno dei suoi lunghi viaggi attraverso il mare, arrivò all'arcipelago di La Maddalena sulle cui isole, a quel tempo, vivevano, in povere capanne, soltanto poche famiglie di pescatori di aragoste arrivati sulle coste della Sardegna da Ponza e Pozzuoli. L'irrequieto Giuseppe si mise a frequentare con assiduità tre ragazze su altrettante isole dell'arcipelago maddalenino senza trascurare la sua grande passione per i viaggi in mare. E così accadde che un giorno, durante le sue escursioni, il giovane Bertoleoni arrivò a Tavolara. Quell'isola maestosa e suggestiva lo affascinò e decise di trasferirsi a vivere sulla striscia di terra ai piedi della grande montagna in mezzo al mare. Sposò una delle sue fidanzate e la giovane coppia si trasferì a Tavolara dove nacquero nove figli al maggiore dei quali fu dato il nome di Paolo. Giuseppe Bertoleoni e la sua famiglia furono i primi abitanti dell'isola che, fino ad allora, era spopolata, frequentata solo da foche monache e capre selvatiche con denti incredibilmente dorati e lucenti. Il mare era molto pescoso ma i Bertoleoni non praticavano soltanto la pesca; avevano greggi di capre maltesi e coltivavano un grande orto. Giuseppe, che aveva costruito sull'isola una casa grande e comoda, raggiungeva molto spesso La Maddalena per fare compere e provvedere alle necessità della sua grande famiglia che cresceva a Tavolara. Intanto a Terranova, l'attuale Olbia, si levavano insistenti reclami e vivaci proteste contro l'occupazione dell'isola. Altrettanto accadeva a La Maddalena per l'occupazione di Santa Maria e Soffi da parte dell'irriducibile Giuseppe Bertoleoni che, pur essendo sposato, aveva continuato la relazione con una delle sue vecchie fiamme creandosi una famiglia anche a Santa Maria. Nonostante i vari spostamenti Giuseppe restò, comunque, a Tavolara, fino alla fine dei suoi giorni, con la moglie ed i numerosi figli che continuarono la solita vita isolana anche dopo la morte dei padre. Capofamiglia divenne il primogenito Paolo che, nel 1836, fu protagonista di un singolare pezzo di storia. Quello, appunto, che pose le basi per la creazione del piccolo regno in mezzo al mare. A quel tempo era re d'Italia Carlo Alberto che, essendosi recato in visita ad Olbia, fu informato delle vicende che riguardavano la famiglia Bertoleoni felicemente dimorante a Tavolara. Incuriosito, il sovrano arrivò nell'isola proprio per conoscere Paolo che, però, quel giorno si trovava a La Maddalena. Carlo Alberto, non volendo rinunciare ad andare sino in fondo alla vicenda, si diresse, allora, con la propria nave verso l'arcipelago ma, arrivato all'altezza dei promontorio di Capo Figari, incrociò il cutter di Paolo Bertoleoni che indirizzò al sovrano il saluto marinaro. I due, quindi, si incontrarono in mezzo al mare, al largo di Golfo Aranci. Dopo una breve conversazione, insieme, si diressero a Tavolara dove Carlo Alberto soggiornò per tre giorni e tre notti, in casa della famiglia Bertoleoni. Una vacanza assolutamente fuori dell'ordinario. Alla battute di pesca e di caccia il re e Paolo alternavano, infatti, lunghe ed amabili conversazioni e pranzi gustosi a base di frutti di mare, aragoste, cernie e pernici. Passati i tre giorni, Carlo Alberto salutò Paolo Bertoleoni, tranquillizzandolo sul suo diritto a restare sull'isola, con queste parole: “Tu non dovrai più preoccuparti. Nomino te, Paolo Bertoleoni, re dell'isola. I tuoi figli saranno principi e le tue figlie le signore dei mare”. Forte di questa ufficiosa quanto amichevole "incoronazione", Paolo Bertoleoni fece costruire il piccolo cimitero che avrebbe ospitato il suo corpo e quello dei suoi discendenti, dotandolo di corone incise sulle lapidi. Dipinse uno stemma regale sulla facciata della propria casa quando undici sindaci sardi vennero a rendergli visita. Del re Bertoleoni, infatti, si parlava in tutta la Sardegna. La storia della sua “incoronazione" aveva varcato addirittura i confini nazionali, tanto che persino la regina Vittoria, a Londra, fu informata dell'esistenza di un'isola, al nord della Sardegna, diventata il più piccolo regno dei mondo per volontà di Carlo Alberto, re d'Italia. E proprio la regina inglese mandò a Tavolara una propria nave per documentare e fotografare la storia del nuovo sovrano e della sua famiglia. Di questo episodio resta un'inoppugnabile documentazione storica. Una fotografia si trova, infatti, ancora a Buckingam Palace e ritrae la famiglia Bertoleoni in abiti da cerimonia e al gran completo, in posa sulla loro isola, felici regnanti senza sudditi. Nel 1886, alla morte di Paolo I, fu proclamata la repubblica ma la monarchia venne restaurata nel 1895 e lo scettro fu affidato a Carlo che regnò fino al 6 novembre 1927. Qualche anno fa i discendenti di re Paolo hanno chiesto il riconoscimento giuridico dei regno di Tavolara mentre sulla splendida isola, diventata Area Marina Protetta il 12 dicembre 1997, vive e lavora la settima generazione della famiglia Bertoleoni.
di Marella Giovannelli
Sapevate che l'isola di Tavolara è il più piccolo regno dei mondo? Questa è la sua storia, con un pizzico inevitabile di leggenda ma corredata da una documentazione decisamente straordinaria. Sulla vicenda esistono diverse versioni ma io ho scelto la testimonianza di Maddalena Bertoleoni, discendente diretta del re. Alla fine del '700, Giuseppe Bertoleoni sbarcò su quest'isola che, insieme a Capo Figari, fa da suggestivo sipario al golfo esterno di Olbia. Misteriose sono le origini e le attività di questo personaggio, probabilmente nativo dell'Alta Savoia. Sicuramente era un esperto navigatore, possedeva un cutter inglese, conosceva cinque lingue ed amava molto le donne. Durante uno dei suoi lunghi viaggi attraverso il mare, arrivò all'arcipelago di La Maddalena sulle cui isole, a quel tempo, vivevano, in povere capanne, soltanto poche famiglie di pescatori di aragoste arrivati sulle coste della Sardegna da Ponza e Pozzuoli. L'irrequieto Giuseppe si mise a frequentare con assiduità tre ragazze su altrettante isole dell'arcipelago maddalenino senza trascurare la sua grande passione per i viaggi in mare. E così accadde che un giorno, durante le sue escursioni, il giovane Bertoleoni arrivò a Tavolara. Quell'isola maestosa e suggestiva lo affascinò e decise di trasferirsi a vivere sulla striscia di terra ai piedi della grande montagna in mezzo al mare. Sposò una delle sue fidanzate e la giovane coppia si trasferì a Tavolara dove nacquero nove figli al maggiore dei quali fu dato il nome di Paolo. Giuseppe Bertoleoni e la sua famiglia furono i primi abitanti dell'isola che, fino ad allora, era spopolata, frequentata solo da foche monache e capre selvatiche con denti incredibilmente dorati e lucenti. Il mare era molto pescoso ma i Bertoleoni non praticavano soltanto la pesca; avevano greggi di capre maltesi e coltivavano un grande orto. Giuseppe, che aveva costruito sull'isola una casa grande e comoda, raggiungeva molto spesso La Maddalena per fare compere e provvedere alle necessità della sua grande famiglia che cresceva a Tavolara. Intanto a Terranova, l'attuale Olbia, si levavano insistenti reclami e vivaci proteste contro l'occupazione dell'isola. Altrettanto accadeva a La Maddalena per l'occupazione di Santa Maria e Soffi da parte dell'irriducibile Giuseppe Bertoleoni che, pur essendo sposato, aveva continuato la relazione con una delle sue vecchie fiamme creandosi una famiglia anche a Santa Maria. Nonostante i vari spostamenti Giuseppe restò, comunque, a Tavolara, fino alla fine dei suoi giorni, con la moglie ed i numerosi figli che continuarono la solita vita isolana anche dopo la morte dei padre. Capofamiglia divenne il primogenito Paolo che, nel 1836, fu protagonista di un singolare pezzo di storia. Quello, appunto, che pose le basi per la creazione del piccolo regno in mezzo al mare. A quel tempo era re d'Italia Carlo Alberto che, essendosi recato in visita ad Olbia, fu informato delle vicende che riguardavano la famiglia Bertoleoni felicemente dimorante a Tavolara. Incuriosito, il sovrano arrivò nell'isola proprio per conoscere Paolo che, però, quel giorno si trovava a La Maddalena. Carlo Alberto, non volendo rinunciare ad andare sino in fondo alla vicenda, si diresse, allora, con la propria nave verso l'arcipelago ma, arrivato all'altezza dei promontorio di Capo Figari, incrociò il cutter di Paolo Bertoleoni che indirizzò al sovrano il saluto marinaro. I due, quindi, si incontrarono in mezzo al mare, al largo di Golfo Aranci. Dopo una breve conversazione, insieme, si diressero a Tavolara dove Carlo Alberto soggiornò per tre giorni e tre notti, in casa della famiglia Bertoleoni. Una vacanza assolutamente fuori dell'ordinario. Alla battute di pesca e di caccia il re e Paolo alternavano, infatti, lunghe ed amabili conversazioni e pranzi gustosi a base di frutti di mare, aragoste, cernie e pernici. Passati i tre giorni, Carlo Alberto salutò Paolo Bertoleoni, tranquillizzandolo sul suo diritto a restare sull'isola, con queste parole: “Tu non dovrai più preoccuparti. Nomino te, Paolo Bertoleoni, re dell'isola. I tuoi figli saranno principi e le tue figlie le signore dei mare”. Forte di questa ufficiosa quanto amichevole "incoronazione", Paolo Bertoleoni fece costruire il piccolo cimitero che avrebbe ospitato il suo corpo e quello dei suoi discendenti, dotandolo di corone incise sulle lapidi. Dipinse uno stemma regale sulla facciata della propria casa quando undici sindaci sardi vennero a rendergli visita. Del re Bertoleoni, infatti, si parlava in tutta la Sardegna. La storia della sua “incoronazione" aveva varcato addirittura i confini nazionali, tanto che persino la regina Vittoria, a Londra, fu informata dell'esistenza di un'isola, al nord della Sardegna, diventata il più piccolo regno dei mondo per volontà di Carlo Alberto, re d'Italia. E proprio la regina inglese mandò a Tavolara una propria nave per documentare e fotografare la storia del nuovo sovrano e della sua famiglia. Di questo episodio resta un'inoppugnabile documentazione storica. Una fotografia si trova, infatti, ancora a Buckingam Palace e ritrae la famiglia Bertoleoni in abiti da cerimonia e al gran completo, in posa sulla loro isola, felici regnanti senza sudditi. Nel 1886, alla morte di Paolo I, fu proclamata la repubblica ma la monarchia venne restaurata nel 1895 e lo scettro fu affidato a Carlo che regnò fino al 6 novembre 1927. Qualche anno fa i discendenti di re Paolo hanno chiesto il riconoscimento giuridico dei regno di Tavolara mentre sulla splendida isola, diventata Area Marina Protetta il 12 dicembre 1997, vive e lavora la settima generazione della famiglia Bertoleoni.