Marella Giovannelli per www.marellagiovannelli.com
Riflessione personale, ancora "a caldo" dopo la visione della seconda e ultima puntata dedicata a Papa Wojtyla su Canale 5. Da laica, comunque legata alla figura dell'uomo e del pontefice polacco, ho trovato molto buona la prima parte della ricostruzione televisione e "macchiettistica" la seconda. Mi ha infastidito l'accanimento morboso sulla decadenza fisica dell'uomo, sulle sue crisi respiratorie, la dolorosa agonia , la trasformazione esasperata del volto e della voce del papa, stremato dalla sofferenza. Il mio disagio non è stato alleggerito neanche dall'inserimento di immagini originali tratte dalla cronaca di quei giorni (l'attesa dei fedeli in piazza San Pietro e i funerali).
Ho trovato stridente il contrasto tra l'efficacia, il rigore e la poesia della prima puntata e il taglio quasi "horror" dato alla seconda. Anche il bravissimo attore polacco è stato ridotto a una caricatura a cui non si è fatto mancare niente per rendere ancora più spettacolare, il dolore. Dalla voce alle smorfie al repertorio di cadute: il Papa malato è stato servito in tutte le salse. La dignità e il pudore di chi soffre, dal più umile al più potente, non dovrebbero mai essere dimenticati. Per il rispetto dovuto a tutti gli essere umani e per quella pietas che va ben oltre i più o meno distorti paletti imposti da una privacy, evidentemente valida solo per i viventi e non per i defunti.
Ho trovato stridente il contrasto tra l'efficacia, il rigore e la poesia della prima puntata e il taglio quasi "horror" dato alla seconda. Anche il bravissimo attore polacco è stato ridotto a una caricatura a cui non si è fatto mancare niente per rendere ancora più spettacolare, il dolore. Dalla voce alle smorfie al repertorio di cadute: il Papa malato è stato servito in tutte le salse. La dignità e il pudore di chi soffre, dal più umile al più potente, non dovrebbero mai essere dimenticati. Per il rispetto dovuto a tutti gli essere umani e per quella pietas che va ben oltre i più o meno distorti paletti imposti da una privacy, evidentemente valida solo per i viventi e non per i defunti.