Testo e foto in www.marellagiovannelli.com (sez.Mara Malda)
Imperdibile sull’Unione Sarda di oggi l’articolo del giornalista Emiliano Farina che ha intervistato la scrittrice spagnola Marisa Azuara in trasferta a Sanluri, capoluogo del Medio Campidano, per presentare il suo libro sulle presunte origini sarde del vero scopritore dell’America: Christoval Colón. Il quale, sempre secondo la sempre più suggestiva tesi dell’Azuara, sarebbe una persona completamente diversa dal Cristoforo Colombo universalmente noto. Una riflessione merita anche il commento del giornalista alla fine dell’intervista che pubblichiamo integralmente:
Due Colombo per una sola America
di Emiliano Farina
La storia e i suoi misteri: non è stato Cristoforo Colombo a scoprire l'America ma un'altra persona, Christoval Colón. Ossia non il figlio di un lanaiolo genovese come attestano i documenti storici, ma un (presunto) nobile sardo-aragonese nato nel castello di Sanluri. Due persone distinte vissute nella stessa epoca ma nate in anni diversi: il primo intorno al 1451 e il secondo nel 1436. È questo lo scenario dipinto dalla studiosa spagnola Marisa Azuara (autrice del libro Christoval Colón. Más grande que la leyenda con cui sta tentando di riscrivere la biografia del Grande scopritore) che martedì ha presentato la sua tesi nel capoluogo del Medio Campidano. Le circa duecento persone stipate nella sala dell'ex Monte granatico l'aspettano con impazienza. La verità storica è un argomento di secondo piano perché sul tavolo c'è un colpo da mille e una notte legato all'apertura di suggestivi scenari turistici. E dunque la platea è tutta per questa signora venuta dalla Spagna a comunicare la nuova verità.
Perché tutti la chiamano professoressa? «Non lo so».
Che lavoro fa? «Mi sono sempre occupata di turismo. Fino a otto anni fa ero la direttrice commerciale di un Tour operator».
E poi? «Un lutto in famiglia. Ho mollato tutto e da allora mi dedico soltanto all'attività di scrittrice».
Com'è nata l'idea del libro-rivelazione? Le risposte dell'Azuara sono due e diverse. Nelle chiacchiere prima del convegno spiega che «è nata come fiction e poi, man mano che ho scoperto i documenti l'ho trasformato in un saggio storico». Al cronista, invece, risponde diversamente: «Una famiglia di origini siciliane, i De Ena, mi ha incaricata di studiare il loro albero genealogico. Ho iniziato così».
Com'è possibile riscrivere le origini di Colombo “dimenticandosi” di centinaia di documenti che attestano la sua genovesità, da tempo accreditata in quasi tutto il mondo? «Il Cristoforo Colombo, figlio di Domenico, cui fanno riferimento quei documenti non è colui che ha scoperto l'America. Il vero scopritore è Christoval Colón, nato a Sanluri e di madre aragonese. Sono due persone distinte, non confondiamole».
Che metodo ha seguito? «Quello del saggio storico».
Anche le note a margine, discorsive e con scarsi riferimenti ai documenti, seguono lo schema della ricerca storica? «Certamente».
Cosa si aspetta dal suo lavoro? «Che gli storici ufficiali verifichino le mie conclusioni e riprendano gli studi sulle vere origini di Colombo. Fino ad ora nessuno di loro si è espresso negativamente sulla mia teoria».
Non è esatto: colombisti e medievalisti delle Università di Cagliari e Sassari hanno già detto che la sua tesi non ha alcun fondamento storico. La definiscono un'opera di fantasia. «Le mie conclusioni si basano sugli studi di storici spagnoli ma soprattutto sulla ricostruzione genealogica tracciata dall'associazione araldica della Sardegna, esattamente dal presidente Enrico Tola Grixoni. E anche su uno studio di Antonello Mattone, dell'Università di Sassari».
*** La signora Azuara non è interessata al tema dell'intervista e preferisce restituirsi a un pubblico che per lei ha soltanto applausi e ammirazione. Quando l'unica voce fuori dal coro (il ricercatore indipendente sanlurese Gianni Mereu) prova a riportare il discorso sul confronto documentale viene invitato a chiuderla lì: «Non è questa l'occasione per confutare la tesi». Il resto sono operatori culturali con l'acquolina in bocca e un'amministrazione comunale fiduciosa di scoprire un'America purché sia. L'assessore alla Cultura, Antonello Mancosu: «Ci crediamo molto e vogliamo investirci». Il sindaco Alessandro Collu è più cauto: «Speriamo che la teoria venga confermata. E smettiamola di darci sempre addosso, magari scopriamo che Colombo è nato davvero a Sanluri». Magari.