Testo e foto in www.marellagiovannelli.com (sez. Marella Giovannelli)
"Buongiorno a tutti, mi chiamo Chiara Vigo e abito nell'Isola di Sant'Antioco a Sud-Ovest della Sardegna. Da anni cerco di difendere un'Arte millenaria dagli attacchi del vivere attuale. I Maestri sono stanchi." Nome e cognome "Chiara Vigo". Professione "Maestro di Bisso Marino". Hobbies "Essere e Tessere il filo dell'Acqua". Pensi di partecipare attivamente al gruppo?
"Penso di poter offrire la mia rete di comunicazione mondiale. Se serve! " Questo “profilo”, pubblicato nello spazio riservato al Gruppo d'incontro Beppe Grillo di Cagliari (beppegrillo.meetup.com/31/members/5333412/), è in Rete dal 13 ottobre 2007 ma, già da molti anni, la “sacerdotessa” del bisso, proclama al mondo la sua fatica. Oggi, alla storia di Chiara Vigo dedica ampio spazio il quotidiano “La Nuova Sardegna” con un articolo, firmato da Felice Testa.
Il titolo “La regina del bisso è stata sfrattata” ha però fatto infuriare il Sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu che, molto seccato, replica: “Nessuno ha mai avuto intenzione di sfrattare la signora Chiara Vigo, non capisco perché si vogliano far credere simili falsità”. In effetti, tralasciando il titolo, da qualche frase del lungo pezzo, si intuisce una verità diversa dal lancio iniziale. Nell’articolo si precisa che “il contratto di comodato d’uso gratuito della sala del Montegranatico è scaduto il 31 dicembre 2007 e non è stato rinnovato.” Una trentina di righe dopo si legge anche la dichiarazione del Sindaco di Sant’Antioco che “ fa appello alla lentezza dei tempi tecnici” e ribadisce: “Nessuno vuole cacciare la signora Vigo dal Montegranatico. Insieme al suo contratto ne sono scaduti altri quattro o cinque e verranno tutti rinnovati, ma i tempi burocratici non sono velocissimi”.
Dissolta la sfratto-bufala, resta comunque di grande impatto mediatico la vicenda umana, con risvolti “sacerdotali” di Chiara Vigo che si definisce “Maestro di Bisso Marino”. Ospite di numerosi convegni e manifestazioni in Italia e all’estero, lei continua a raccontare con dovizia di particolari carismatici la sua “missione”, a cominciare dalla descrizione del giuramento fatto alla nonna. Quel vincolo sacro obbliga Chiara Vigo a non sfruttare la ricchezza del mare. “La Penelope del bisso”, nel 2001, attirò l’attenzione di Panorama che le dedicò il seguente trafiletto: “Tessitrice sarda, unica in Europa ed una delle poche al mondo, che ancora tesse la cosiddetta “seta di mare”, ovvero il bisso, un filamento che secernono alcuni molluschi, le nacchere, che si trovano nei fondali dell'Isola di Sant'Antioco.
E' un'arte complessa, che richiede maestria e pazienza: Chiara Vigo, definita unica erede di Berenice, infatti, tinge il suo bisso con erba che raccoglie durante il periodo di luna nuova, che stende solo quando tira il libeccio e che tratta con il latte di capra. Lo fila solo con un fuso di canna e lo tesse su un pesantissimo telaio in legno, ripetendo all'infinito gesti di certosina precisione.” Convinta di dover tutelare in tutti i modi “un’arte destinata a scomparire con l’ultima custode dei suoi segreti”, la tessitrice di Sant’Antioco afferma categorica: “Il bisso lo difendo e lo custodisco io, non si tocca, non serve per il commercio, le mie opere vanno gratuitamente a chi me le chiede. Essere un maestro non vuol dire fare del proprio sapere una merce. Il maestro tesse un filo d’acqua fatto di relazioni con le persone, diffonde la cultura del bisso. Il suo compito è conservare per chi verrà, ciò che già c’era.
Ho appreso l’essenza del bisso da mia nonna paterna, Maria Maddalena Rosina Mereu, detta Leonilde, maestra di tessuto, e ho imparato che il patrimonio delle mie mani non è mio, ma delle persone e dei loro figli…La verità è che rappresento il bisso nel mondo. Si sono occupati di me i media di tutto il mondo, tv giapponesi, la Bbc, la Cnn, il New York Times perché sono la testimone di un mistero antico. Richiamo a Sant’Antioco, nel Sulcis, trentamila turisti l’anno che vengono per sentire parlare del bisso, per vedere il laboratorio. Ho portato il tessuto in giro per i musei e le università di mezzo mondo, perché il Sulcis e la Sardegna vengano conosciute come scrigno di arti millenarie…”. Sporadicamente, qualche voce critica accusa Chiara Vigo di mancanza d’umiltà e umorismo ma lei non pretende di essere anche simpatica.
"Penso di poter offrire la mia rete di comunicazione mondiale. Se serve! " Questo “profilo”, pubblicato nello spazio riservato al Gruppo d'incontro Beppe Grillo di Cagliari (beppegrillo.meetup.com/31/members/5333412/), è in Rete dal 13 ottobre 2007 ma, già da molti anni, la “sacerdotessa” del bisso, proclama al mondo la sua fatica. Oggi, alla storia di Chiara Vigo dedica ampio spazio il quotidiano “La Nuova Sardegna” con un articolo, firmato da Felice Testa.
Il titolo “La regina del bisso è stata sfrattata” ha però fatto infuriare il Sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu che, molto seccato, replica: “Nessuno ha mai avuto intenzione di sfrattare la signora Chiara Vigo, non capisco perché si vogliano far credere simili falsità”. In effetti, tralasciando il titolo, da qualche frase del lungo pezzo, si intuisce una verità diversa dal lancio iniziale. Nell’articolo si precisa che “il contratto di comodato d’uso gratuito della sala del Montegranatico è scaduto il 31 dicembre 2007 e non è stato rinnovato.” Una trentina di righe dopo si legge anche la dichiarazione del Sindaco di Sant’Antioco che “ fa appello alla lentezza dei tempi tecnici” e ribadisce: “Nessuno vuole cacciare la signora Vigo dal Montegranatico. Insieme al suo contratto ne sono scaduti altri quattro o cinque e verranno tutti rinnovati, ma i tempi burocratici non sono velocissimi”.
Dissolta la sfratto-bufala, resta comunque di grande impatto mediatico la vicenda umana, con risvolti “sacerdotali” di Chiara Vigo che si definisce “Maestro di Bisso Marino”. Ospite di numerosi convegni e manifestazioni in Italia e all’estero, lei continua a raccontare con dovizia di particolari carismatici la sua “missione”, a cominciare dalla descrizione del giuramento fatto alla nonna. Quel vincolo sacro obbliga Chiara Vigo a non sfruttare la ricchezza del mare. “La Penelope del bisso”, nel 2001, attirò l’attenzione di Panorama che le dedicò il seguente trafiletto: “Tessitrice sarda, unica in Europa ed una delle poche al mondo, che ancora tesse la cosiddetta “seta di mare”, ovvero il bisso, un filamento che secernono alcuni molluschi, le nacchere, che si trovano nei fondali dell'Isola di Sant'Antioco.
E' un'arte complessa, che richiede maestria e pazienza: Chiara Vigo, definita unica erede di Berenice, infatti, tinge il suo bisso con erba che raccoglie durante il periodo di luna nuova, che stende solo quando tira il libeccio e che tratta con il latte di capra. Lo fila solo con un fuso di canna e lo tesse su un pesantissimo telaio in legno, ripetendo all'infinito gesti di certosina precisione.” Convinta di dover tutelare in tutti i modi “un’arte destinata a scomparire con l’ultima custode dei suoi segreti”, la tessitrice di Sant’Antioco afferma categorica: “Il bisso lo difendo e lo custodisco io, non si tocca, non serve per il commercio, le mie opere vanno gratuitamente a chi me le chiede. Essere un maestro non vuol dire fare del proprio sapere una merce. Il maestro tesse un filo d’acqua fatto di relazioni con le persone, diffonde la cultura del bisso. Il suo compito è conservare per chi verrà, ciò che già c’era.
Ho appreso l’essenza del bisso da mia nonna paterna, Maria Maddalena Rosina Mereu, detta Leonilde, maestra di tessuto, e ho imparato che il patrimonio delle mie mani non è mio, ma delle persone e dei loro figli…La verità è che rappresento il bisso nel mondo. Si sono occupati di me i media di tutto il mondo, tv giapponesi, la Bbc, la Cnn, il New York Times perché sono la testimone di un mistero antico. Richiamo a Sant’Antioco, nel Sulcis, trentamila turisti l’anno che vengono per sentire parlare del bisso, per vedere il laboratorio. Ho portato il tessuto in giro per i musei e le università di mezzo mondo, perché il Sulcis e la Sardegna vengano conosciute come scrigno di arti millenarie…”. Sporadicamente, qualche voce critica accusa Chiara Vigo di mancanza d’umiltà e umorismo ma lei non pretende di essere anche simpatica.