giovedì, ottobre 16, 2008

Contro la calunnia una voce intelligente e un bel quadro per un brutto puzzle



Il nostro S.O.S per una bufala paesana in odore di “infamata” (ancora tristemente in corso) è stato raccolto dalla dottoressa Liliana Pascucci (Consigliere Comunale di Olbia del Partito Democratico). Contro la calunnia, ecco il pensiero e la voce intelligente di una donna, impegnata in politica e nel mondo del lavoro:
"Da qualche tempo in città, e non solo, anche in diversi centri vicini, tira un' aria pesante fatta di maldicenze e mezze frasi : se ne è parlato tempo fa perfino in Consiglio Comunale ad Olbia. Le parole dette, pesanti più di macigni, fanno pensare al venticello dell’opera lirica di Rossini "Il Barbiere di Siviglia" e fanno venire in mente il termine “calunnia” che, come un vento lieve, si diffonde e prende quota fra la gente. Infatti quanto sta avvenendo nella nostra Comunità non si può catalogare come maldicenza o gossip: vocaboli troppo moderni che sanno di salotto buono, di riviste patinate, di divertimento e spensieratezza. No, la parola è calunnia: brutto, vecchio, antico vocabolo che faceva orrore ai nostri padri, ed era da essi fermamente condannato. Oggi abbiamo perso il senso della Comunità, sono venuti meno alcuni punti di riferimento: non sentiamo più nostre le città e i paesi, non li viviamo più come luoghi familiari in cui gruppi organizzati di Persone si comportano secondo regole riconosciute e fatte proprie, che possono essere scritte (come Leggi) o stabilite dalla propria religione e credo politico, o possono anche essere principi etici tramandati oralmente. Oggi citiamo spesso l’espressione “Società Civile”, quasi come se la civiltà, il rispetto delle regole, il riconoscimento dei valori, fosse appannaggio di una sola parte della Comunità. Appunto quella civile.
E con questa espressione rimarchiamo l’assenza dell’etica, ci rassegniamo al fatto che principi radicati profondamente in ognuno di noi ed universalmente riconosciuti non siano accettati da tutti. Alcuni sostengono che questo vuoto di valori sia dovuto ai nostri comportamenti adeguati al tempo che stiamo vivendo: siamo persone voraci, bulimiche, che divorano tutto, lavoro, tempo e affetti. Ma forse molto di questo disagio comportamentale è riconducibile al senso di vuoto, alla solitudine, alla mancanza di solidarietà, alla curiosità morbosa, che spesso è l’unico motivo che ci porta a parlare dell’altro. E questo genera atteggiamenti scorretti che a loro volta determinano grande sofferenza in tutti quelli che non possono difendersi da tanta travolgente malvagità: specialmente bambini ed anziani (genitori) che non capiscono perché una parola possa essere cosi feroce da inserirsi subdolamente nel loro mondo fatto fino allora di serenità e distruggerlo con la cattiveria e la violenza. C’è negli Uffizi di Firenze il quadro La Calunnia, è un dipinto del Botticelli: vi sono rappresentate l’Ignoranza ed il Sospetto che sussurrano a Re Mida parole convincenti mentre l’Invidia incappucciata conduce verso il Re Mida la Calunnia che si fa accarezzare i capelli dalla Perfidia e dalla Frode. La Calunnia, con la torcia accesa, trascina con sé la sua vittima impotente,e c’è infine la Verità che è riconosciuta solo dal Rimorso: è un quadro bellissimo e capace di riprodurre chiaramente tutti gli elementi che compongono un brutto puzzle. Questo dunque è un fenomeno che è sempre stato condannato duramente nella Storia dell’Uomo ed è stato stigmatizzato dall’Arte e dalla Comunità. Nel nostro tempo la calunnia si riferisce a comportamenti e costumi che fanno parte dell’aspetto più intimo di ogni individuo, ma è in linea con i messaggi che vengono dai mass media generalisti che suggeriscono liberismo e comportamenti sessuali irresponsabili, che sono sicuramente dannosi per l’ equilibrio psico-fisco –sessuale delle Persone, soprattutto se Giovani.
Cosa possono fare oggi le Istituzioni, cosa possiamo fare noi Cittadini? Per esempio mettere in campo strumenti che servano a rafforzare la conoscenza, l’informazione,l’analisi profonda del nostro IO, a valorizzare l’Arte e la Cultura, a condannare ed isolare chi assume comportamenti che destrutturano la Comunità. Tutti insieme quindi dobbiamo lavorare facendo in modo che anche in momento difficili si rafforzi il nostro senso di appartenenza ad una Città, che solo nei valori della Solidarietà, della Cultura, della Verità e dell’Etica può continuare a crescere e a progredire."
Liliana Pascucci