martedì, gennaio 31, 2006


Ricchi Russi crescono in Costa Smeralda
di Marella Giovannelli
Sono russi e billionaire businessmen già a trent’anni. “Mammoni” come gli italiani ma molto più precoci nel mettere su famiglia e, soprattutto nel fare tanti soldi. Arrivano in Costa Smeralda e a Porto Rotondo con moglie, figli, genitori o suoceri al seguito. Le loro richieste seguono sempre lo stesso copione: massima riservatezza e ville sul mare da acquistare o da affittare. Oppure, soggiorni, anche di un mese, negli alberghi più esclusivi. I russi in Sardegna, nel luglio 1997, hanno avuto un apripista eccellente in Michail Gorbaciov. Allora era viva anche Raissa e la coppia venne ospitata dall’editore cagliaritano Nichi Grauso, in una villa a pochi chilometri da Porto Cervo. Ma la Costa Smeralda, tra gli oligarchi post-sovietici, è diventata la destinazione turistica più trendy, un vero e proprio status symbol, con l’avvento di Putin. Nel 2002, in Russia arrivò l’eco delle vacanze passate dalle sue figlie Masha e Katya in una delle ville di Berlusconi che, l’anno successivo, ospitò “l’amico Vladimir” alla Certosa di Porto Rotondo. E, a far “diventare di moda” la Costa Smeralda sono state soprattutto le immagini suggestive di quella visita ufficial-balneare, descritta in tutti i particolare dai numerosi inviati delle principali testate russe. Il “mal di Sardegna” aveva comunque già colpito magnati di primissimo piano come Roustam Tariko e Vassily Anisimov. Il primo, dopo aver affittato per diversi anni dalla proprietaria Veronica Lario la sua Villa Minerva a Porto Rotondo, sulla spiaggia di Punta Volpe, è riuscito ad acquistarla, un paio di anni fa, per una trentina di miliardi delle vecchie lire. La signora Berlusconi ha quindi seguito l’esempio del marito; il Cavaliere, infatti, ancora prima di lei, aveva venduto ad Anisimov, uno dei re della metallurgia russa, la sua Villa Tulipano a Porto Cervo. Quest’anno, il multimiliardario Alisher Usmanov, amico e socio di Anisimov ha comprato la villa di Antonio Merloni al Romazzino. Il balletto delle cifre oscilla dai 25 ai 35 milioni e si è parlato molto parlato anche del bizzarro party in stile Carnevale di Venezia organizzato dal neo-prorietario Usmanov, produttore di acciaio, gas e materiali ferrosi. Gli ospiti, tutti in abiti d’epoca, sono arrivati a Romazzino sulle gondole fatte arrivare per l’occasione dalla Serenissima. Negli ultimi anni, l’onda lunga dell’effetto Putin e il tam-tam degli amici hanno trascinato in Costa Smeralda personaggi tanto ricchi e potenti quanto riservati e diffidenti. Allergici ai giornalisti, ai paparazzi e agli imbucati, riescono a tutelare al massimo la loro privacy. Un campione in questo senso è Oleg Deripaska, trentaseienne magnate dell’alluminio, secondo solo ad Abramovich nella classifica dei russi più ricchi ed imparentato con Boris Eltsin. Un paio di anni fa ha acquistato “Le Walkirie”, la villa più grande di Porto Cervo, per venti milioni di euro. Nella spettacolare dimora, intestata alla Starmark Holdings, sono spesso ospiti la figlia di Eltsin e Roman Abramovic, grande amico e socio di Deripaska. Abramovich, con la moglie e i due figli, preferisce comunque trascorrere le “ferie” sarde a bordo dell’ Ecstasea, del Grand Bleu o del Pelorous, dotato di un mini sommergibile con il quale si può mettere in salvo in caso di attacco. Altrettanto protetto è il suo jet privato, un Boeing 767-300 con un sofisticato sistema antimissile simile a quello installato sull’Air Force One di George W. Bush. E mentre gli yachts dei vip nostrani ricordano sempre più un gregge di pecore, tutti intruppati a Mortorio o davanti al Cala di Volpe, il petroliere-patron del Chelsea, l’uomo più ricco della Russia, naviga in lungo e in largo per visitare isolotti e calette. Le pubbliche relazioni fanno invece parte delle lunghe vacanze sarde di Roustam Tariko che, con la sua Russian Standard Vodka, ha accumulato una fortuna stimata attorno agli 870 milioni di dollari. Divide le sue giornate e le sue nottate fra gare di motonautica; riunioni di lavoro con banchieri e finanzieri arrivati a Porto Rotondo da tutto il mondo per incontrarlo a domicilio; serate blindate al Billionaire e vita da spiaggia con la famiglia. Compresa, naturalmente, mamma Tariko che l’affettuoso Roustam spesso porta anche al ristorante per delle riposanti cenette a due. Altra mamma russa, sempre presente nelle vacanze portorotondine del figlio, è la “boteriana” signora Kantor che ama sfrecciare nel parco di famiglia, a bordo di una macchinina elettrica, uguale a quella utilizzata da Berlusconi per scarrozzare Putin.L’industriale-mecenate-collezionista d’arte Kantor, nel giro di un paio di anni, ha acquistato due ville-gioiello a Punta Lada (pagando la prima 19 e la seconda 23 miliardi di ex lire), poco distanti da quelle dei Berlusconi: Silvio, Paolo e la sorella Antonietta. La prossima estate vedrà una new-entry russa, sempre a Porto Rotondo. Avrà il nome e il volto di un potente finanziere che, il mese scorso, si è accaparrato ad un prezzo molto interessante, una villa a Punta Volpe con lavori di ristrutturazione in corso. L’estate scorsa, a Porto Rotondo, c’è stato anche uno sbarco multiplo di famiglie russe che hanno preso in affitto alcune ville sul mare, tra le più prestigiose. Prezzo minimo: centomila euro al mese. La nuova “colonia” russa disponeva anche di due panfili: il Kijò che supera i 50 metri e il Duke Town di circa 40. Per tutti loro, vita molto tranquilla e familiare tra spiaggia,casa, barca e visite agli amici Un magnate tanto potente quanto misterioso ha voluto l’esclusiva di una mega-villa a Porto Rotondo, sulla scogliera di Punta Volpe per l’intera stagione, a partire da maggio, per i prossimi tre anni. E proprio in questa spettacolare dimora, lo scorso settembre, era ospite Boris Eltsin la cui vacanza è stata malamente interrotta da una rovinosa caduta casalinga con rottura del femore. Per i loro spostamenti in Costa Smeralda i russi non disdegnano l’elicottero, preso in affitto a duemila euro l’ora. Un’occasione di ritrovo, per loro, è anche la messa ortodossa, celebrata ogni giorno da un pope nella chiesa di Liscia di Vacca. La funzione più seguita è quella domenicale che fa registrare il tutto esaurito anche di Ferrari e Mercedes parcheggiate sul sagrato. E, nella chiesa di Porto Cervo, lo scorso 28 agosto, in onore di Stella Maris, la patrona della Costa Smeralda, cattolici e ortodossi hanno festeggiato insieme la santa che protegge i navigatori. Gli operatori locali dicono che “un buon russo si riconosce dall’orologio”. Sono diventati dei veri intenditori; chiusi nei cassetti i “patacconi” di qualche anno fa, ora sfoggiano cronografi complicati Vacheron Costantin o Patek Philippe. Spendono molto anche per scarpe, quadri e gioielli. Apprezzano soprattutto il made in Italy e il loro shopping tour include lunghe soste nelle boutiques di Versace, Missoni, Gucci e Prada, tutte nel cuore di Porto Cervo. Hanno il pallino dell’esclusività e quindi spendono volentieri mille euro a persona per i galà del Cala di Volpe, con cena e concerto a bordo piscina. Tra i vari locali della Costa preferiscono il Billionaire ma, ad andarci, sono soprattutto i russi “in rampa di lancio”. I magnati di primo livello ricevono gli amici a casa propria o in barca. Secondo Carlo Casula, responsabile di Sin Elite, il tour operator che porta il 65% del flusso turistico russo negli alberghi della Costa Smeralda, la domanda è decisamente superiore all’offerta. La clientela russa, come numeri, ha superato quella americana ma i quattro alberghi Starwood (Pitrizza Cala di Volpe, Romazzino e Cervo) hanno, complessivamente, meno di 400 stanze. Per questo è in crescita la richiesta di ville in affitto e in vendita. Una fonte interna della colonia russa lamenta che “ la barriera linguistica e una certa reciproca diffidenza ostacolano l’integrazione dei magnati russi in Costa Smeralda dove, ancora oggi, si riscontrano chiusure e pregiudizi”. E continua dicendo che “ai russi non frega nulla di Lele Mora, veline e calciatori. Non sopportano la stampa scandalistica e preferirebbero divertirsi senza l’incubo di finire, anche casualmente, nel mirino dei fotografi sempre a caccia di vip”. I giovani magnati russi, sperando in un rapido sdoganamento da generalizzazioni e stereotipi che li vorrebbe tutti o quasi in odore di mafia, trascorrono vacanze molto discrete e low-profile all’insegna del “socially correct”. Spiegano che “la Russia si sta stabilizzando e il crollo del regime ha provocato straordinarie opportunità in tantissimi settori dell’economia”. Intanto, anche la middle-class moscovita ha scoperto il nord-Sardegna e, per venire incontro alle richieste in continuo aumento, Sin Elite ha raddoppiato i viaggi charter che, da giugno a settembre, ogni settimana collegano l’aeroporto a Mosca agli scali di Cagliari e di Olbia. Stanno quindi arrivando numerosi imprenditori, commercianti e manager. Invece di alloggiare negli hotels a cinque stelle della Costa Smeralda, spendendo in alta stagione 2mila euro per una stanza doppia, vanno all’hotel di Falco a Cannigione, un quattro-stelle dove una suite costa 210 euro al giorno.
Articolo pubblicato sullo Specchio della Stampa (12 novembre 2005)