Testo di Mara Malda e foto di Riccardo Carnovalini in www.marellagiovannelli.com
Riccardo Carnovalini e Roberta Ferraris, piemontesi delle Langhe, sono partiti da Olbia, a piedi, il 27 giugno scorso per tracciare, lungo le coste sarde, il “sentiero mare” più bello del Mediterraneo.
I due camminatori, compagni di vita oltre che di strada, hanno centrato l’obiettivo, compiendo il giro dell’Isola in 80 giorni.
Hanno camminato per 565 ore effettive, percorrendo 1.500 chilometri e tenendo una media di 20 km. al giorno. Riccardo e Roberta sono autori di numerose pubblicazioni sui sentieri italiani e stranieri.
Proprietari di una piccola azienda agricola e di un gregge di capre hanno dovuto attendere il periodo dell’alpeggio per poter cominciare la lunga trasferta sarda.
Oggi sono tornati ad Olbia, ricevuti dal Sindaco Gianni Giovannelli in Municipio, per divulgare la “cultura del viaggio lento” . Riccardo e Roberta hanno girato a piedi, zaini in spalla (25 chili per lui e 20 per lei) le coste della Sardegna più quelle delle isole minori di Sant’Antioco, San Pietro, La Maddalena e Caprera.
Si sono portati appresso l’attrezzatura fotografica, un tavolozza con acquarelli e una tenda dell’ultima generazione. Stipati nel bagaglio, tra le tante cose, figurano anche una pentola, una padella ed un fornelletto ad alcol.
Riccardo Carnovalini, apprezzato fotografo naturalista oltre che instancabile camminatore, ha documentato con 5.000 scatti digitali una realtà definita “confortante”: il 70% delle coste sarde si sviluppa in scenari dove la natura è ancora splendida dominatrice.
In molti tratti della fascia costiera, la situazione da lui rilevata nell’estate del 2007, è praticamente uguale a quella di quarant’anni fa. La conclusione, sicuramente positiva, è emersa dal confronto con le immagini scattate allora dal celebre collega Italo Zannier.
I due camminatori hanno spiegato che la valorizzazione dei sentieri, sull’esempio di quanto accade nella vicina Corsica, a fronte di piccoli investimenti da parte delle istituzioni, contribuirebbe alla promozione del patrimonio naturalistico locale, all’attrazione di nuovi flussi turistici nazionali ed internazionali e alla tutela della ricca biodiversità che caratterizza gli splendidi ambienti naturali delle coste sarde.
Riccardo e Roberta, oggi si ritrovano con cinque chili di meno ciascuno e dieci itinerari in più per la Guida “Sentiero Mare” (editore “Terre di mezzo”). I due camminatori, nel loro spettacolare giro a piedi della Sardegna in piena estate, hanno superato non pochi problemi dovuti alle difficoltà nell’approvvigionamento idrico e al proliferare di recinzioni, chiusure e vincoli (compresi quelli militari) che rendono impraticabili o inaccessibili diversi itinerari.
Sono però riusciti a sensibilizzare gli amministratori locali e l’opinione pubblica sull’importanza di ritrovare i sentieri perduti, cancellati o sacrificati tra incuria e speculazione, nell’indifferenza generale.
I due camminatori, compagni di vita oltre che di strada, hanno centrato l’obiettivo, compiendo il giro dell’Isola in 80 giorni.
Hanno camminato per 565 ore effettive, percorrendo 1.500 chilometri e tenendo una media di 20 km. al giorno. Riccardo e Roberta sono autori di numerose pubblicazioni sui sentieri italiani e stranieri.
Proprietari di una piccola azienda agricola e di un gregge di capre hanno dovuto attendere il periodo dell’alpeggio per poter cominciare la lunga trasferta sarda.
Oggi sono tornati ad Olbia, ricevuti dal Sindaco Gianni Giovannelli in Municipio, per divulgare la “cultura del viaggio lento” . Riccardo e Roberta hanno girato a piedi, zaini in spalla (25 chili per lui e 20 per lei) le coste della Sardegna più quelle delle isole minori di Sant’Antioco, San Pietro, La Maddalena e Caprera.
Si sono portati appresso l’attrezzatura fotografica, un tavolozza con acquarelli e una tenda dell’ultima generazione. Stipati nel bagaglio, tra le tante cose, figurano anche una pentola, una padella ed un fornelletto ad alcol.
Riccardo Carnovalini, apprezzato fotografo naturalista oltre che instancabile camminatore, ha documentato con 5.000 scatti digitali una realtà definita “confortante”: il 70% delle coste sarde si sviluppa in scenari dove la natura è ancora splendida dominatrice.
In molti tratti della fascia costiera, la situazione da lui rilevata nell’estate del 2007, è praticamente uguale a quella di quarant’anni fa. La conclusione, sicuramente positiva, è emersa dal confronto con le immagini scattate allora dal celebre collega Italo Zannier.
I due camminatori hanno spiegato che la valorizzazione dei sentieri, sull’esempio di quanto accade nella vicina Corsica, a fronte di piccoli investimenti da parte delle istituzioni, contribuirebbe alla promozione del patrimonio naturalistico locale, all’attrazione di nuovi flussi turistici nazionali ed internazionali e alla tutela della ricca biodiversità che caratterizza gli splendidi ambienti naturali delle coste sarde.
Riccardo e Roberta, oggi si ritrovano con cinque chili di meno ciascuno e dieci itinerari in più per la Guida “Sentiero Mare” (editore “Terre di mezzo”). I due camminatori, nel loro spettacolare giro a piedi della Sardegna in piena estate, hanno superato non pochi problemi dovuti alle difficoltà nell’approvvigionamento idrico e al proliferare di recinzioni, chiusure e vincoli (compresi quelli militari) che rendono impraticabili o inaccessibili diversi itinerari.
Sono però riusciti a sensibilizzare gli amministratori locali e l’opinione pubblica sull’importanza di ritrovare i sentieri perduti, cancellati o sacrificati tra incuria e speculazione, nell’indifferenza generale.