giovedì, ottobre 19, 2006

Su Lele Mora continuano a piovere tegole sarde

Testo e foto di Mara Malda per www.marellagiovannelli.com

Continuano a piovere tegole sarde sulla testa di Lele Mora. Sembra così lontana la BIT milanese del 2005 quando nello stand della Gallura, l’Assessore al Turismo di Arzachena Gigi Astore gli consegnò una targa premio. Stesso riconoscimento per Flavio Briatore e solenni attestati di apprezzamento e gratitudine per i due ambasciatori-testimonial della Costa Smeralda. Ma dopo anni di feste, fasti e fusti in paillettes, l’aria per Lele Mora, in Sardegna, sembra essere decisamente cambiata.
Già l’estate 2006 ha fatto registrare un impressionante accorciamento del suo codazzo di bellezze in rampa di lancio e tronisti più o meno intronati ma sempre palestrati. Le grane, più grosse, per Lele Mora, sono arrivate a fine agosto con i sigilli al bancone esterno del suo Billionaire Beach a Cala del Faro e il silenziatore alla musica. Ora il Tribunale del riesame di Sassari ha dato ragione ai carabinieri di Porto Cervo. Respinte le eccezioni presentate dagli avvocati, la magistratura ha confermato la liceità del sequestro giudiziario preventivo.
Nel registro degli indagati erano finiti l’amministratore delegato della società che gestisce il Billionaire Beach, la Salberg srl, Luigi Angelo Zavaglio, 40 anni di Brescia e il vice Alessandro Chiapparino, 33 anni di Gela. I reati ipotizzati sono il mancato rispetto dell’ordinanza di chiusura del bar, emessa dai vigili urbani di Arzachena, e il disturbo della quiete pubblica. Le forze dell’ordine erano intervenute dopo le denunce presentate da 107 abitanti del residence di Cala del Faro, esasperati dai decibel sparati dal locale lelemorico. Le verifiche hanno inoltre accertato che, sia il bar sia l’impianto musicale erano privi di autorizzazioni, ovvero abusivi.
La decisione del tribunale sassarese, umiliante coincidenza, arriva solo qualche giorno dopo la “cacciata” di Lele Mora dall’Arzachena Calcio. La sua parabola discendente, da presidente onorario a presidente disonorato, si è consumata nel giro di un paio di mesi. I dirigenti della Polisportiva non gli hanno perdonato una serie di promesse non mantenute e lo hanno estromesso dalla carica, stanchi di aspettare sponsor fantasma e incontri con i club di serie A. L’agente dei vip, grande incassatore, ha seraficamente minimizzato visto che di impegni ne ha già tanti. Più una “ mission impossible”: ridare smalto all’immagine dell’Irreale Vittorio Emanuele di Savoia.