martedì, novembre 27, 2007

Francesco (Cecco) Dotti ironico e dissacrante è finito nella Rete

Testo di Mara Malda con vignette di Francesco Dotti in www.marellagiovannelli.com

“Ciao a tutti! Finalmente anche CeccoDotti appare sul blog. Ora spero solo di riuscire a mantenermicisivi... Comunque, trovandomi costretto in seguito a dover colmare il vuoto in rete causato da una mia prematura, quanto probabile dipartita, ho già pensato ad un mio clone.”
Per annunciare la sua comparsa in Rete http://ceccodotti.blogspot.com/ il disegnatore Francesco Dotti ha scelto la sua arma preferita: l’ironia. Nel suo neonato sito internet ha appena pubblicato, con il titolo AUDACES FORTUNA IUVAT, un articolo surreal-satirico che inizia così:
“Ieri sera, quando sono andato a letto, ho riflettuto a lungo sulla situazione della sorella di Celentano che, tra l’altro, ha anche il lavandino intasato. Effettivamente, come il Molleggiato afferma, non è per niente buona. La situazione.
Me lo aveva già detto tempo fa un mio prozio di Sessa Aurunca di Sotto, prima che lo arrestassero per non avere esposto il disco orario. Lo aveva incastrato un ausiliario del traffico, abusivo e travestito da lavavetri. Condannato, prima a tre anni e poi a sei perché recidivo (aveva parcheggiato il motorino sulle strisce pedonali), il prozio di Sessa Aurunca di Sotto si aspettava di scontare la condanna in un residence di San Benedetto del Tronto. Ma il giudice, inflessibile, gli disse che nei residence di San Benedetto del Tronto ci può andare solo chi, ubriaco o con un tasso alcolico da cantina sociale, investe e ammazza almeno quattro persone. Così fu spedito ad Alcatraz….”.
Vignettista eclettico, irriverente, un po' scervellato ma geniale, di origine toscane, olbiese d'adozione (e non lo molliamo), Francesco alias CeccoDotti è irresistibile anche in versione blogger. Nato a Pistoia, vive in Sardegna dal 1970; già collaboratore del Vernacoliere ha vinto vari concorsi nazionali di satira.
Ha partecipato a numerose mostre e disegnato vignette per trasmissioni televisive (tra le quali Linea Blu su Rai Uno) e diverse testate giornalistiche come “La Nuova Sardegna”, “L’Unione Sarda”, la “Gazzetta di Porto Rotondo”. Qualche anno fa, per le edizioni Taphros di Olbia, Francesco Dotti ha pubblicato “Ti sbatto in Sardegna!”, una mini-raccolta di vignette. E’ invece del 2007 il libro “Alla scoperta della Sardegna”, del quale ha curato sia i testi che le illustrazioni.
Sono 147 acquerelli che vanno ad arricchire il racconto semplice ed accattivante della lunghissima e complicata storia isolana. Attualmente Dotti sta lavorando alla sua prossima opera: “La Sardegna illustrata, tra realtà e leggenda”, insieme all’amico e collega veneziano Lele Vianello, una delle matite più apprezzate del compianto Hugo Pratt, l’indimenticabile papà di Corto Maltese. E’ vivamente consigliata una visita al blog di Cecco Dotti che, tra le altre cose, riserva la sorpresa di un post intitolato “Gli Assiri a Olbia?”, pubblicato lo scorso 20 novembre.
Tutta da leggere l’inedita ed esilarante storia della scoperta di una tavoletta di trachite, recentemente ritrovata in una località imprecisata nei dintorni di Olbia, che porta la firma di Nabucodonosor. L’importantissimo reperto potrebbe addirittura rivoluzionare l'Antico Testamento…sempre secondo Francesco Dotti che, per il suo racconto, ha scelto un finale imprevedibile e dissacrante come tutto il resto.

domenica, novembre 11, 2007

Hillary nell’occhio del lesbo-ciclone con Huma

Testo e foto in www.marellagiovannelli.it (sez.Mara Malda)

Lo scorso settembre, un giornalista del magazine gay “The Advocate” aveva chiesto a Hillary Clinton: “How do you respond to the occasional rumor that you're a lesbian?"(Cosa risponde alle voci che la danno per lesbica?). Alla domanda, tanto impertinente quanto diretta, sulle sue presunte tendenze saffiche, l’aspirante presidente degli Stati Uniti, aveva risposto: “Non è vero. La gente dice tante cose su di me; è una cosa che non posso controllare. Diranno quello che vogliono, io davvero non ci faccio caso”.
La pubblica smentita di Hillary, da tempo al centro di un gay-gossip prima sotto traccia ed ora esploso, è arrivata dopo una lunga serie di freccette al veleno e bombette ad orologeria. Lanciate sotto forma di “rivelazioni” diffuse via radio, siti web, blog e carta stampata.
Sono stati fatti nomi e cognomi di varie signore e signorine biblicamente conosciute da Mrs.Clinton prima, durante e dopo la sua permanenza alla Casa Bianca. Si è ritorta contro di lei persino la sua adorazione per Eleanor Roosvelt, first lady dal 1932 al 1945. Una frase detta da Hillary: “Comunico spiritualmente con Eleanor Roosvelt, lei è il mio modello”, ha scatenato illazioni su “quale modello” dopo la divulgazione planetaria dell’epistolario amoroso che ha portato alla luce il trentennale legame della coppia Eleanor Roosvelt - Lorena Hickok.
Ora Hillary Clinton, malgrado la sua smentita, è finita nell’occhio del ciclone sessuale “H&H” che le stava girando intorno da molti mesi. Merito o colpa della bella musulmana Huma Abedin, sua giovane ed inseparabile collaboratrice indo-pakistana. Hillary, intervistata da “Vogue”, ha dichiarato: “Huma possiede l’energia di una ventenne, la sicurezza di una trentenne, l’esperienza di una quarantenne e la grazia di una cinquantenne: non ha orari, la sua combinazione di gentilezza e intelligenza sono senza pari e sono fortunata ad averla nella mia squadra”.
Il candidato alla presidenza Hillary Clinton ha coniato per la sua assistente il titolo di “traveling chief of staff” , una sorta di “capo di gabinetto viaggiante”. Per un insieme di doti e talenti non comuni, l’affascinante ed efficiente Huma non è fatta per restare dietro le quinte. Molti la considerano l’arma segreta di Hillary”; secondo altri, è lei, Huma, ad avere in pugno il senatore Clinton. Ma la macchina da guerra elettorale H&H oggi è a rischio per gli effetti diretti o collaterali di uno scandalo già dato in pasto, come il più succulento dei bocconi, a tutti i sondaggisti.

giovedì, novembre 01, 2007

La Cripta dei Chase in testa ai grandi gialli irrisolti

Testo di Mara Malda e foto in www.marellagiovannelli.com

Gialli ancora irrisolti di varie epoche figurano in una classifica pubblicata dal Times e tratta dall’ultimo libro di Albert Jack. Il primo dei dieci posti è occupato dal macabro caso della Cripta dei Chase alle Barbados. Resta insoluto l’enigma delle bare che, più volte, sono state ritrovate in punti diversi, rispetto a quelli originari, dentro la tomba della famiglia Chase.
Il fenomeno era iniziato nel 1808 quando i Chase, ricchi piantatori di canna da zucchero, acquistarono la cripta sigillata da una lastra di marmo. All’interno era rimasta la bara di legno con i resti di Thomasina Goddard, la precedente proprietaria. E, proprio su questa “presenza”, sembra ruotare il mistero.
Infatti, nell’arco di dieci anni, per ben sette volte, in occasione di altrettante sepolture, la cripta si presentava sigillata all’esterno e profanata al suo interno. Solo la bara della signora Goddard si trovava al posto suo mentre quelle dei Chase (due bambini, il padre e altri parenti) apparivano inspiegabilmente spostate, in disordine, come se fossero state spinte con forza e rabbia.
L’ennesimo episodio suscitò la reazione del Governatore dell’isola, Lord Combermore che, sul cemento ancora fresco della lastra tombale, fece imprimere il suo sigillo. Il 18 aprile del 1820 chiese di riaprire la cripta ma si trovò davanti al solito, terrificante scenario: l’unica bara al suo posto era quella di Thomasina Goddard mentre tutti i feretri della famiglia Chase erano a soqquadro.
Nessuna impronta per terra; perfettamente intatto il sigillo apposto da Lord Combermore l’anno precedente. A quel punto i Chase trasferirono tutte le bare di famiglia nel cimitero di Christ Church. Secondo molti, si sarebbero arresi al volitivo spirito della signora Goddard, ex proprietaria della cripta, per niente disposta a condividere lo spazio che considerava ancora suo, con i nuovi padroni.
La classifica dei misteri irrisolti più appassionanti vede in seconda posizione Agatha Christie che, nel 1926, sparì per dieci giorni in circostanze mai del tutto chiarite. Il terzo posto è per il dirottatore D.B. Cooper che, nel 1971, riuscì a paracadutarsi da un 727 con duecentomila dollari sulle spalle. Quarto è il mostro di Loch Ness seguito da un altro celebre enigma, questa volta di acqua salata, datato 1872: la sorte dell’equipaggio della Mary Celeste, un brigantino abbandonato nell'Arcipelago delle Azzorre. Nessuna traccia del capitano, di sua moglie, della loro bambina e dei sette marinai.
Sesta in classifica è la misteriosa (ancora oggi) scomparsa del musicista Glenn Miller. Al settimo e all’ottavo posto, ci sono due morti tinte di “giallo” secondo Albert Jack: Marilyn Monroe e Edgar Allan Poe. Solo nono è l’appassionante caso di Kaspar Hauser, il Fanciullo d'Europa. Per alcuni era un impostore, per altri un principe del Baden, vittima di un complotto dinastico. Il mistero della sua vita e della sua tragica fine (il 14 dicembre 1833, nel parco di Ansbach, venne pugnalato da uno sconosciuto e morì tre giorni dopo) ha ispirato 3.000 libri, 14.000 articoli, due film e numerose rappresentazioni teatrali.
Il decimo giallo riguarda la fine del Comandante Lionel ‘Buster’ Crabb, in servizio nella Riserva della Royal Navy, sparito il 19 aprile 1956 nel porto di Portsmouth durante un’immersione sotto la chiglia dell’incrociatore sovietico “Ordzhonikidze” che aveva portato il Maresciallo Bulganin e Nikita Kruschev in visita ufficiale al governo britannico.