domenica, novembre 11, 2007

Hillary nell’occhio del lesbo-ciclone con Huma

Testo e foto in www.marellagiovannelli.it (sez.Mara Malda)

Lo scorso settembre, un giornalista del magazine gay “The Advocate” aveva chiesto a Hillary Clinton: “How do you respond to the occasional rumor that you're a lesbian?"(Cosa risponde alle voci che la danno per lesbica?). Alla domanda, tanto impertinente quanto diretta, sulle sue presunte tendenze saffiche, l’aspirante presidente degli Stati Uniti, aveva risposto: “Non è vero. La gente dice tante cose su di me; è una cosa che non posso controllare. Diranno quello che vogliono, io davvero non ci faccio caso”.
La pubblica smentita di Hillary, da tempo al centro di un gay-gossip prima sotto traccia ed ora esploso, è arrivata dopo una lunga serie di freccette al veleno e bombette ad orologeria. Lanciate sotto forma di “rivelazioni” diffuse via radio, siti web, blog e carta stampata.
Sono stati fatti nomi e cognomi di varie signore e signorine biblicamente conosciute da Mrs.Clinton prima, durante e dopo la sua permanenza alla Casa Bianca. Si è ritorta contro di lei persino la sua adorazione per Eleanor Roosvelt, first lady dal 1932 al 1945. Una frase detta da Hillary: “Comunico spiritualmente con Eleanor Roosvelt, lei è il mio modello”, ha scatenato illazioni su “quale modello” dopo la divulgazione planetaria dell’epistolario amoroso che ha portato alla luce il trentennale legame della coppia Eleanor Roosvelt - Lorena Hickok.
Ora Hillary Clinton, malgrado la sua smentita, è finita nell’occhio del ciclone sessuale “H&H” che le stava girando intorno da molti mesi. Merito o colpa della bella musulmana Huma Abedin, sua giovane ed inseparabile collaboratrice indo-pakistana. Hillary, intervistata da “Vogue”, ha dichiarato: “Huma possiede l’energia di una ventenne, la sicurezza di una trentenne, l’esperienza di una quarantenne e la grazia di una cinquantenne: non ha orari, la sua combinazione di gentilezza e intelligenza sono senza pari e sono fortunata ad averla nella mia squadra”.
Il candidato alla presidenza Hillary Clinton ha coniato per la sua assistente il titolo di “traveling chief of staff” , una sorta di “capo di gabinetto viaggiante”. Per un insieme di doti e talenti non comuni, l’affascinante ed efficiente Huma non è fatta per restare dietro le quinte. Molti la considerano l’arma segreta di Hillary”; secondo altri, è lei, Huma, ad avere in pugno il senatore Clinton. Ma la macchina da guerra elettorale H&H oggi è a rischio per gli effetti diretti o collaterali di uno scandalo già dato in pasto, come il più succulento dei bocconi, a tutti i sondaggisti.