mercoledì, giugno 18, 2008

A passeggio nel Parco della Certosa: i numeri di Berlusconi-Giardiniere


Testo e foto www.marellagiovannelli.com (sez.Mara Malda)
Enzo Moretto, entomologo e naturalista fra i più noti a livello internazionale, fondatore del Museo degli Insetti di Padova, ha promosso un gemellaggio tra la Casa delle Farfalle del Presidente Berlusconi, a Porto Rotondo, e lo Zoo di Mosca. Nei 75 ettari del Parco di Villa Certosa a Punta Lada con vista sul Golfo della Marinella, è un susseguirsi di collezioni che proviamo a citare in ordine sparso. L’anfiteatro dei Cactus accoglie 2.100 piante grasse di 500 specie diverse, provenienti da ogni parte del mondo, disposte su tre terrazzamenti concentrici, attorno ad una piccola laguna.
In inverno, il riscaldamento è garantito da stufe speciali che, quando la temperatura scende a 5 gradi, buttano fuori aria calda. Nel Museo degli Hibiscus ci sono 5.000 piante di 850 specie arrivate alla Certosa da tutto il globo. Sono molto delicate e, per non farle morire, è stato realizzato un sistema di riscaldamento sotterraneo con l’acqua calda a 40° gradi che circola tra le radici. Strabiliante è il Lago delle Palme contornato da 1.200 piante di 180 specie diverse.
Utile, bello e profumato, confinante con un tunnel di rose, è l’Orto della Salute con 85 specie diverse. Sono tutte piante officinali dalle quali, alla Certosa, si estraggono olii essenziali utilizzando un macchinario all’avanguardia. Altra specialità della casa: i liquori e le marmellate confezionate nei vasetti in vetro con il marchio “Il Parco di Villa Certosa”. Sono tutte preparate con la frutta di stagione raccolta nell'agrumeto che riunisce 800 piante di 160 specie, compresa la Mano di Budda, un tipo di cedro con delle protuberanze simili a dita.
Berlusconi è riuscito a creare anche il Museo dell’Euforbia con 30 tipi di piante, gli spazi riservati a 300 peonie, a 500 hemerocalis e a una collezione di piante australiane rarissime. Spettacolare è il Labirinto delle Camelie con 1.200 piante di 160 varietà, fiorite da novembre ed aprile, più le statue della scultrice Alba Gonzales che ha posto al centro la sua Donna-Centauro. Un’aria verde-mistica tira nella Cappella vegetale, una enclave di rocce, alberi, la pavimentazione di pietra e panche in granito. Lungo il percorso s’incontra l’Orto di Getsemani, magnifica dimora per 150 ulivi la cui veneranda età è compresa tra i 500 e i 1.200 anni mentre i due alberi patriarchi hanno più di duemila anni, certificati da una expertise.
Il parco è fiorito tutto l’anno e ogni stagione ha il suo angolo più bello. I cigni e otto tipi di anatre vivono nel lago delle Palme ma, nella tenuta, è facile avvistare anche tartarughe, conigli, pernici, volpi e cinghiali. I 75 ettari della proprietà sono equamente divisi tra curatissimi giardini, angoli sorprendenti e la tipica macchia mediterranea con un folto bosco di ginepri, lecci, cisti e mirti. La tecnologia è di scena nell’Anfiteatro, con i led sotto i sedili che arrivano a creare tremila giochi di luce telecomandati dalla regia. La struttura fa parte dell’Agorà che comprende anche piazze, specchi d’acqua e un punto di sosta dove si può pranzare e cenare. Una piccola gelateria, “la pizzeria” e la talassoterapia con 5 vasche di acqua di mare sono a disposizione dei numerosi ospiti della Certosa.
A loro sono dedicati gli effetti speciali dell’ormai celebre vulcano tecnologico mentre i cancelli del Parco, qualche volta, si sono già aperti agli studenti per delle visite guidate dallo stesso Berlusconi. Lo scorso anno, il Cavaliere ha accompagnato gli alunni e gli insegnanti di una scuola media olbiese in un tour naturalistico con lezione di botanica inclusa. Il futuro del Parco della Certosa potrebbe riservare clamorose sorprese. Di recente, infatti, il presidente Berlusconi, riferendosi alla tenuta di Punta Lada ha pubblicamente detto: “E’ di una bellezza tale che dovrebbe essere aperto al pubblico perché è un patrimonio del Paese. Per questo pensavo, prima o poi, di renderlo fruibile alla collettività, magari attraverso una Fondazione ad hoc”.