lunedì, gennaio 26, 2009

Papa Ratzinger all’imbarazzante (per lui) appuntamento con la ““Giornata della Memoria”



Tratto da www.marellagiovannelli.com sez. Mara Malda


Che dirà Papa Ratzinger domani, martedì 27 gennaio, “Giornata della Memoria” in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto? Benedetto XVI, proprio alla vigilia di questo importante appuntamento con la memoria dell’Umanità, ha pensato (male) di annunciare il perdono e la riammissione nella Chiesa cattolica di quattro vescovi ultra-conservatori Lefebvriani, tra cui un presule britannico, Richard Williamson, che nega la Shoah. L'ex anglicano Williamson, recentemente ha dichiarato a una tv svedese: “'Credo che le prove storiche, in misura preponderante, vadano contro il fatto che sei milioni di ebrei siano stati uccisi nelle camere gas come effetto di un ordine deliberato di Adolf Hitler. Credo che le camere a gas non siano mai esistite”. A morire nei campi di concentramento nazisti, per il vescovo tradizionalista sarebbero stati solo “'due o trecentomila ebrei.
Ma nessuno di loro morì per il gas in una camera a gas”. Un altro dei vescovi reintegrati da Ratzinger ha rilanciato sugli ebrei l'antico anatema di “deicidi” sul quale si fonda tutta l'ideologia antisemita. Senza dimenticare che lo stesso fondatore del movimento tradizionalista Marcel Lefebvre, nel 1988 in un'intervista al settimanale cattolico britannico Catholic Herald, aveva difeso l'esistenza dei cosiddetti “'Protocolli dei Savi di Sion”, un falso storico utilizzato dai nazi-fascisti per propagandare e diffondere l’antisemitismo. Benedetto XVI ha detto che “servono gesti coraggiosi di riconciliazione tra noi cristiani” ma la revoca della scomunica papale nei confronti dei quattro vescovi ultra-tradizionalisti lefebvriani consacrati illegittimamente nel 1988, è un insulto alla memoria e alla storia. Il gesto di papa Ratzinger “coraggioso e riconciliatore” a parole, nei fatti fornisce un preoccupante sostegno al revisionismo e all’antisemitismo Urbi et Orbi