sabato, giugno 24, 2006

Matrimonio balnear-pirotecnico a Porto Rotondo

Mara Malda per www.marellagiovannelli.com

Foto di Chiara Cazzamali e Antonio Privitera


Insolito allestimento, sabato 17 giugno, sulla spiaggetta di Punta Volpe a Porto Rotondo dove sorgono le villone di Ennio Doris Mediolanum e di Domenico Bonifaci. Capannelli di bagnanti hanno circondato gli operai al lavoro che hanno fatto trapelare solo poche notizie sui preparativi in corso per il balnear-pirotecnico matrimonio della figlia Diletta (di nome e di fatto) di Domenico Bonifaci, costruttore, finanziere, immobiliarista e anche editore del Tempo.
Diletta Bonifaci, trent’anni, e Cristiano Toffano, trentadue, si sono sposati ad Olbia nella Basilica di San Simplicio. Da Roma, i Bonifaci, oltre agli invitati, hanno portato anche il sacerdote che ha officiato le nozze. Effetti (fioriti) speciali nella splendida chiesa romanica con gli archi tutti profilati di rose bianche. Bianchi e gialli, anzi oro, i colori scelti per i spettacolari fuochi d’artificio che la sposa ha voluto molto raffinati e poco rumorosi. Gli uomini della "Pirotecnica Laziale" di Veroli si sono calati dal Frusinate a Porto Rotondo per allestire i marchingegni pirotecnici piazzandoli in punti strategici sia a mare (su delle zatterine) che a terra (specie di cannoncini).
Una decina di “addetti ai razzi” ha armeggiato fino al tardo pomeriggio in spiaggia mentre decine di curiosi cercavano di sbirciare dalle vetrate del grande gazebo presidiato da vigilantes. Visibili le ghirlande di fiori; si narra anche di un tappeto di rose calpestato dagli invitati al ricevimento nuziale. I fuochi d’artificio sono iniziati con una cascata di luci candide; illuminato a giorno e inondato di musica il parco della villa e persino il mare visto che i giochi pirotecnici gialli e bianchi, sono partiti anche dall’acqua. Un elicottero antincendio ha presidiato la zona per evitare pericolose mutazioni delle scintille giudicate più suggestive persino di quelle create dall’Artificiere- Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, sempre esagerato, grande appassionato di fuochi d’artificio e finte colate laviche, ormai le propone a tutti gli ospiti della Certosa come digestivo.