venerdì, aprile 28, 2006

Le aggiusta-zolle dello Zio Tom


Testo e foto di Mara Malda per www.marellagiovannelli.com
“Che ti sei persa Marta?” così qualcuno ha apostrofato la Marzotto, in babbucce e caftano, vedendola razzolare nel bel mezzo del campo da gioco nell’intervallo della partita di polo al Centro Ippico Shergan. Già si pensava a qualche gioiello formato magnum finito non si sa come tra le zampe dei cavalli e invece, fulminante, è arrivata la risposta della Contessa: “Come, non sai che tra le signore della buona società, esperte di mazze e palle (da polo) si usa scendere in campo per rimettere a posto le zolle? Le mogli, madri o amiche dei giocatori lo fanno sempre, negli intervalli”. Sistemata l’amica ignorante, Marta ha raggiunto Sandra Carraro anche lei nelle insolite vesti di aggiusta-zolle, all’ombra delle montagne non di Cortina ma di San Pantaleo. Grande assembramento di cameramen, fotografi e giornalisti per la presenza in campo di Tom Barrack, capitano della squadra Cala di Volpe che può contare anche sul fuoriclasse argentino Memo Gracida. L’entrata di Gracida, il “Maradona del polo” (ma fusto vero) nel ristorante è riuscita finalmente a catalizzare l’attenzione di un gruppetto di annoiate signore. Fino a quel momento erano impegnate a stilare una specie di classifica su “chi e cosa” si è visto al torneo di polo smeraldino in questi giorni. “Troppo grosso”, voto insufficiente al culo di Francesca Chillemi, con buona pace del suo vero o presunto potente, straniero ed incazzoso boy-friend. Dieci e lode, invece, a Beatrice Borromeo, in odore di Santoro, “e nobilmente eterea ma solo di corpo perchè ha un cervello imbarazzante tanto è notevole”. Molto ammirata anche l’acconciatura delle code dei cavalli impegnati nelle gare. Definite “molto chic, così compatte e strette, tenute dai quei bei nastri, potremmo chiedere al nostro coiffeur di farcele uguali per l’estate”. Sottovoce ma non troppo hanno poi notato che “la verità va detta; il polo è un gioco molto bello, elegante ma assai lento da seguire per noi profani sotto il sole cocente di mezzogiorno. Guardate anche Amii Stewart, come si è abbioccata”. Al ristorante con vista sul campo, per la serie “a ognuno il suo” l’avvocato Renzo Persico, presidente del Consorzio Costa Smeralda, è tornato dal buffet con un piatto di pesce persico. La sua vicina di sedia Marta Marzotto ha invece abbrancato la cotenna croccante di un porcetto sardo mangiandola uso cracker. Decisamente più frugali le due parche matriarche della Costa Smeralda, Milena Maffei (storico e “cronico” amore dell’Aga Khan) e Sandra Carraro. Capitan Barrack, marcato stretto prima dai giocatori avversari e poi dalle signore amiche, è caduto dalla padella nella brace. Dalla partita è uscito sconfitto poi, finalmente sceso da cavallo, si è salvato con un acrobatico tuffo schiva-ladies, tra i microfoni e le telecamere dei giornalisti arrivati da tutto il mondo per il debutto del polo in Costa Smeralda.

sabato, aprile 22, 2006

Il Cavaliere del Polo sbucato tra i cavalieri del polo

Testo e foto di Mara Malda per www.marellagiovannelli.com.

Nella Piazzetta di Porto Cervo si era appena conclusa la distribuzione delle maglie alle squadre del torneo di Polo. Cavalieri stivaluti, politici locali e i vertici della Starwood avevano iniziato a brindare quando un cacofonico brusio ha percorso la folla: “All’altro bar c’è l’altro Cavaliere dell’altro Polo”. Manco a dirlo, in un nano-secondo, tutti si sono fiondati con il bicchiere in mano dal lato opposto della piazza. In un angolo, all’aperto, davanti a un tavolino, sedeva il Premier uscente ma recalcitrante. Silvio Berlusconi con davanti qualche stuzzichino e un aperitivo e il solito contorno di guardie del corpo, prendeva l’aperitivo con alcuni amici. Il primo ad inaugurare la processione è stato il Sindaco di Arzachena Pasquale Ragnedda, forza-italiota della prima ora. E’ seguito a ruota l’avvocato Renzo Persico, presidente del Consorzio Costa Smeralda. E’ stato l’unico a beccarsi due baci con schiocco ed abbraccio affettuoso dal Cavaliere disarcionato ma notevolmente arzillo. A quel punto, incoraggiati dall’umore ottimo di Berlusconi, in tanti hanno cominciato ad avvicinarsi, sciorinando il vasto repertorio delle condoglianze politiche. Il per niente imbarazzato Silvio, in maglietta blu a maniche corte, ha distribuito lamentazioni e battute, sorridendo molto a destra e poco a manca. Un signore (che poi ha orgogliosamente posato per noi) prima lo ha illuso:“Voglio stringerle la mano perchè io sono un grande tifoso del Milan”, ma il sorriso all’insù di Berlusconi è crollato in caduta libera quando il tipo ha sadicamente aggiunto: “ Anche se io sono un sindaco dell’Unione”. La replica del Cavaliere del Polo appiedato è stata pronta ma fiacca:
“Mi auguro che la sua sia solo una boutade”. “Manco per niente”- ha infierito il turista dall’accento veneto. Decisamente più solidale l’approccio della cantante Amii Stewart che si è avvicinata sussurrando un addolorato “Mi dispiace tanto, non ho parole!” Quasi urlata la veemente risposta di Berlusconi: “Lo so signora mia, con tutti quei voti che ci hanno fregato!” Dopo l’aperitivo a Porto Cervo, il Cavaliere ha imboccato la via del ritorno verso la Certosa, rivelando un lato poetico del tutto nuovo. Ha infatti chiesto all’autista, diretto a Porto Rotondo, di fare una sosta panoramica in un punto della strada solitamente presidiato da turisti, venditori di pecorino, frutta e gelati. Il Cavaliere è rimasto in riflessione contemplativa nel belvedere per circa 15 minuti e poi ha ripreso il cammino per Porto Rotondo. Appena arrivato ha fatto tappa, prima in piazzetta San Marco e poi, alla gelateria del Molo, per una salutare rimpatriata con il cono ai pistacchi di Bronte. E’ riuscito anche a fare un giro veloce al Boat Show, inaugurato proprio oggi. Qui è stato intercettato da Luigi Folino della RAI che gli ha domandato della telefonata di congratulazioni fatta da Putin a Prodi. Diplomaticamente acidula la sintesi della risposta di Berlusconi: “Rientra nella normalità e io ho lavorato molto per aprire e rafforzare relazioni importanti nella politica estera”. (Tradotto: Prodi raccoglie i frutti di quel che Io ho seminato).

giovedì, aprile 20, 2006

La prima volta del Polo (Sport) in Costa Smeralda


Testo e foto di Mara Malda per www.marellagiovannelli.com
Il guizzo di genio è sicuramente suo, del Volpone Tom Barrack che ha inserito pure una Sartiglia, nel programma che farà da contorno al primo torneo di Polo organizzato dal 23 al 30 aprile in Costa Smeralda.
Il richiamo alla fortissima tradizione che, da sempre, lega la Sardegna ai cavalli, servirà (forse) a far digerire meglio, agli isolani “più duri e puri”, uno trofeo-concentrato di chic & international. I centoquaranta cavalli e i giocatori delle sei squadre saranno griffati con i marchi dei rispettivi sponsor e, tra parentesi, trovate le generalità dei sei Capitani: Audi (Romy Gianni), Cala di Volpe (Tom Barrack), Champagne Ruinart (Alberto Moretti), Deutsche Bank (Roberto Marraffa), Jaeger-LeCoultre (Mario Robbiano) e Mochi Craft Luca D’Orazio). Durante la conferenza stampa, tenuta all’Hotel Cervo, è stata anche sintetizzata l’antichissima storia del Polo, iniziata forse in Tibet dove la parola “pulu” significa palla. Sembra che, negli altopiani di quel paese, dei guardiani a cavallo, armati di una lunga mazza, proteggessero gli scarsi raccolti dalla voracità di piccoli e veloci roditori. Con il passare dei secoli, il “pulu” anti-topo è diventato il Polo, sport coronato e blasonato, praticato anche da molti attori di Hollywood. Dall’Argentina all’Inghilterra, dagli USA all’Italia, il polo ex-pulu ha continuato a diffondersi di èlite in èlite, senza mai correre il rischio di diventare uno sport di massa. Così, l’ultimo arrivato, il torneo di Porto Cervo si affianca alla celebrata ed innevata Cortina Winter Polo on Snow, Jaeger-LeCoultre Gold Cup, disputata durante la settimana del carnevale. Sicuramente non breve ma spettacolare il salto dalle Alpi Ampezzane al campo di Bucchi Toltu del Centro Ippico Shergan (a pochi chilometri da Porto Cervo). Qui si svolgeranno le avvincenti sfide tra i fuoriclasse argentini e i migliori cavalieri provenienti da varie regioni italiane e da qualche altra nazione straniera. A guidare la squadra “padrona di casa” del Cala di Volpe sarà Tom Barrack, veterano dei campi da polo, proprietario di uno dei più esclusivi club della California e gran regista della manifestazione. Visto che tra i suoi ospiti abituali figura anche il Principe Carlo d’Inghilterra, l’auspicio è che ci risparmi l’arrivo di Camilla e Charles; bastano e avanzano, in Gallura, i nitriti dei centoquaranta quadrupedi attesi in questi giorni.

giovedì, aprile 13, 2006

Gratti San Simplicio e trovi Santa Teodora su eBay


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Una reliquia di San Simplicio è finita all’asta in internet su eBay. Questa informazione arrivata all’orecchio di don Francesco Tamponi dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Tempio-Ampurias, non poteva cadere nel vuoto. Il rischio della bufala on-line, più profana che santa, è stato affrontato perchè troppo penoso era il pensiero di far aggiudicare al migliore offerente l’osso attributo a un Santo venerato come Simplicio. Ad attirare l’interesse dei compratori sarebbe stata,sicuramente, più la teca settecentesca che la reliquia. Per evitare che il prezzo lievitasse ancora, don Tamponi dal suo ufficio tempiese si è collegato a eBay e, sborsando 500 euro, è riuscito a recuperare il reliquiario e a riportarlo ad Olbia. Nella Basilica cittadina dedicata proprio a San Simplicio, si sono ritrovati giornalisti, fotografi, cameramen, preti, un’anatomopatologa e un archeologo. Dopo una breve conferenza stampa, si sono aperte le porte della sacrestia per una comparazione tra la presunta reliquia acquistata su eBay e quelle storicamente attribuite a San Simplicio, in base a una tradizione secolare. Le ossa del Patrono, sono infatti custodite in una cassetta sotto l’altare della Basilica, insieme a quella dei tre compagni di martirio Diocleziano, Rosula e Fiorenzo. Su un tavolo da lavoro sono iniziate le prime indagini; alquanto complessa l’estrazione dalla teca, acquistata on-line, del frammento di tibia, avvolto in una complicata creazione di tulle, passamaneria e perle vetrose di vari colori. Il piccolo cartiglio con la scritta “San Simplicio”, decorato con fiori di tessuto e nastri, era all’interno della reliquiario di pregevole fattura. Sul sigillo di ceralacca rosso spiccava un copricapo arcivescovile.L’osso, di origine chiaramente umana, è apparso combusto esattamente come molti frammenti contenuti nella cassetta “storica”. Ma, considerato che l’incenerazione dei cadaveri era una consuetudine dell’epoca, si è deciso di continuare gli accertamenti. L’anatomopatologa Licia Usai ha chiesto quindi ai giornalisti alcuni giorni di tempo per effettuare altre indagini, più accurate. La tibia attribuita a San Simplicio, doveva ancora essere ripulita dalla colla utilizzata per tenere insieme gli elaborati decori. Ed è bastata questa semplice operazione per risolvere il caso, almeno parzialmente. Una lente d’ingrandimento è riuscita a decifrare la minuscola iscrizione “S.Theodora M.” tracciata sull’osso, con inchiostro di china. Secondo don Francesco Tamponi la scritta si riferisce a “Santa Teodora Romana, una nobildonna romana vissuta ai tempi di Diocleziano (come Simplicio e compagni) che ospitava nella sua casa i cristiani perseguitati e provvedeva alla sepoltura dei martiri nel giardino della sua proprietà. Una volta scoperta, venne a sua volta martirizzata”.La scoperta dell’iscrizione sull’osso se da un lato ha dimostrato la sua appartenenza a Santa Teodora, dall’altro ha creato un piccolo “giallo” religioso-mercantile per la sua falsa attribuzione a San Simplicio. “Il prossimo passo - ha dichiarato don Tamponi - sarà quello di andare a Roma, nella chiesa di San Bartolomeo, sull’Isola Tiberina, dove sono conservate le spoglie di Santa Teodora, e verificare se anche esse sono state sottoposte ad incinerazione, oltre tutto alla stessa temperatura di quella in nostro possesso. Tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800, le famiglie nobili usavano allestire all’interno delle ville delle cappelle private. Venivano allora chieste, alle diocesi di appartenenza o direttamente a Roma, delle reliquie certificate che venivano poste all’interno di reliquiari e sigillati con le bolle, come quella che abbiamo acquistato on-line. E’ probabile che, in buona fede, nella teca sia stata inserito un osso di Santa Teodora ma che poi, nel cartiglio del reliquiario, sia stato erroneamente apposto il nome di San Simplicio.”

giovedì, aprile 06, 2006

www.marellagiovannelli.com


www.marellagiovannelli.com è on-line. Non lo definisco un sito e nemmeno un blog, non avendone nè le caratteristiche nè le pretese. E', piuttosto, una finestrella virtuale che vi permetterà di conoscere meglio il lavoro di Marella Giovannelli e quello della sua complice Mara Malda, la talpa di tante "festilenze" organizzate in Costa Smeralda. Dentro ci troverete articoli di vario genere, pubblicazioni, poesie, un archivio fotografico molto particolare e tante curiosità. Uno spazio è dedicato ai visitatori, agli amici e quindi, a tutti voi.