Marella Giovannelli "raccontata" da Umberto Emanuele Ruggiu sul giornale "a Olbia". Cliccando sul titolo di questo post si entra nel PDF; l'intervista è a pagina 12.
Siti e foto by Marella Giovannelli (Mara Malda)
martedì, dicembre 20, 2011
lunedì, dicembre 19, 2011
domenica, dicembre 18, 2011
(VIDEO) ROMA – MARELLA GIOVANNELLI PRESENTA IL SUO LIBRO “FOTOGRAFFIATI” AL FESTIVAL DELL’EDITORIA
(VIDEO) ROMA – MARELLA GIOVANNELLI PRESENTA IL SUO LIBRO “FOTOGRAFFIATI” AL FESTIVAL DELL’EDITORIA: Graffianti, irriverenti e dissacranti, ma mai offensivi gli scatti che la giornalista Marella Giovannelli ha raccolto nel suo libro “Fotograffiati” ...
martedì, dicembre 06, 2011
Fotograffiati: presentazione alla Fiera nazionale della piccola e media editoria al Palazzo dei Congressi di Roma
La presentazione del libro "Fotograffiati" di Marella Giovannelli (Editrice Taphros)si svolgerà nello Spazio Isola Libri della Fiera nazionale della piccola e media editoria sabato 10 dicembre alle ore 17.30, al Palazzo dei Congressi di Roma all'Eur. Quest'anno la Fiera "Piu' libri piu' liberi", in programma da mercoledi' 7 a domenica 11 dicembre, raggiunge l'importante traguardo dei 10 anni.
Oltre 400 editori, piu' di 300 iniziative in programma, decine di autori presenti in fiera, sono solo alcuni dei numeri di "Piu' libri piu' liberi".
Cinque giorni a base di libri, autori, case editrici ma anche riviste, festival, e-book, nuove collane e progetti editoriali, premi letterari, mostre.
Una fitta rete di incontri, confronti e sorprese all'insegna della bellezza culturale che scaturisce dalla varieta', dalla diversita', dalla liberta'.
"Piu' libri piu' liberi" e' organizzata dall'Associazione Italiana Editori (AIE) con il sostegno di: Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali - Direzione Generale per le Biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d'autore con il Centro per il libro e la lettura, Provincia di Roma, Camera di Commercio di Roma, Comune di Roma, con il patrocinio della Regione Lazio e in collaborazione con l'Istituzione Biblioteche di Roma, l'azienda per i trasporti capitolina Atac, Radio 3 Fahrenheit, IBS - Internet Bookshop e in partnership con l'ALI - Associazione Librai Italiani e l'IILA - Istituto Italo-Latino Americano.
domenica, novembre 20, 2011
venerdì, novembre 11, 2011
Tributo di Marella Giovannelli ai Nativi Americani
Questo è il tributo di Marella Giovannelli alla saggezza dei Nativi Americani. Tra i tanti proverbi e poesie di questo popolo educato all'amore e al rispetto per la Natura ho scelto un aforisma nel quale mi ritrovo: " L'anima sperimenta la gioia, dolore e serenità grazie all'unione con la mente, le percezioni dei sensi e le azioni del corpo".***
Many of these pictures were taken by William Pennington and Lisle Updike in Colorado into the 1910s.
Many of these pictures were taken by William Pennington and Lisle Updike in Colorado into the 1910s.
Forza: fotopoesia di Marella Giovannelli dedicata al giorno palindromo per eccellenza
martedì, novembre 08, 2011
Vera in cucina: la Babette della Rete
Vi invito ad esplorare il sito (basta cliccare il titolo di questo post) di una foodblogger che sta prendendo per la gola tutti gli internauti. Vera Delfiume ha la Sardegna nel cuore ma spazia nel mondo con le sue ricette da lei raccontate e fotografate con passione, talento e grande bravura. A lei, Babette della Rete, auguro tutto il successo che merita. E per conoscere meglio la talentuosa star dei fornelli (sia veri che virtuali) copio&incollo la bella intervista rilasciata da Vera alla Cuochina Sopraffina, "guru" riconosciuta del settore.
***
"Oggi l’aereo della Cuochina Sopraffina con a bordo l’Ospitino della settimana approda in Sardegna, patria del porceddu e del mirto , per farvi conoscere una blogger che si sta, neanche tanto lentamente, imponendo nel panorama italiano con le sue ricette, un modo di fare sempre garbato e un occhio impeccabile alla fotografia e al dettaglio: Veraincucina a cui lascio subito la pagina.
D. Chi sei? Cosa porti? Un fiorino! In poche parole, ci racconti qualcosa di te?
Chi sono? Bella domanda. Considerami come un “work in progress”. Negli ultimi dieci anni ho cambiato pelle diverse volte e ho fatto delle esperienze bellissime. Ho lavorato a lungo come organizzatore generale in una compagnia teatrale, dove ho preso parte anche a diversi cortometraggi come produttore esecutivo e organizzatore. Ho recitato in alcuni spettacoli e come canto del cigno ho prodotto un lungometraggio in bianco e nero girato interamente in Sardegna.
Ho appeso il ciak al chiodo e ho gestito un bed and breakfast per qualche anno per poi tornare ad una vecchia passione, Internet e la gestione delle fan community. Due anni fa insieme ad una mia amica ho aperto un sito dedicato ad una saga letteraria e nel giro di pochissimo tempo il sito è diventato un punto d’incontro importante per tutti i suoi fans e sempre in questo campo sto lavorando ad un nuovo progetto che dovrebbe vedere la luce tra ottobre e novembre.
D. Come hai imparato a cucinare e da chi?
Ho imparato a cucinare osservando mia madre. A casa mia la cucina è sempre stata una componente importante e non qualcosa da subire per sopravvivere. Non si mangiavano mai le stesse cose e si sperimentava molto. Abbiamo pile di vecchi numeri de “La cucina italiana” che ci trasciniamo dietro da anni. Quindi credo che la mia passione sia nata lì, ha iniziato a prendere forma nel periodo della gestione del bed and breakfast in cui ci si sbizzarriva per portare in tavola colazioni sempre diverse per poi esplodere dopo il matrimonio. Avere una cucina tutta mia ha dato il via ad un periodo di grandi sperimentazioni, e scoprire di poter imparare a preparare anche cose difficili grazie ai libri è stato illuminante. Ricordo ancora quando ho preparato i bignè per la prima volta. La sensazione di magia mentre guardavo la pasta choux prendere forma. Quello è stato il momento in cui ho capito di avere una grande passione per la cucina.
D. Perchè hai aperto il blog e quale è il tuo obiettivo?
Ho aperto il blog perchè volevo dedicare uno spazio importante a questa passione. Sedermi al pc, raccogliere le idee e raccontare piccole storie. Quando ho deciso di iniziare non avevo in mente un obiettivo se non quello di fare sempre del mio meglio e di non aspettarmi niente di più che una soddisfazione personale. Poi in pochi mesi ho avuto la fortuna di incontrare alcune ragazze con la mia stessa passione e con le quali ogni giorno è bello fare quattro chiacchiere e confrontarsi. Mi piace la mattina visitare i loro blog e scoprire cosa di buono bolle in pentola quel giorno.
D. Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Non ho un modello di riferimento preciso, sono partita con una grande passione per Nigella Lawson, ma ci sono così tante cose ancora da imparare. Potrò rispondere a questa domanda fra qualche tempo. Devo ancora esplorare e sperimentare, c’è tutto un mondo là fuori da scoprire!
D. Quali sono le cose che secondo te non devono mancare in cucina?
La voglia e la passione. E la farina e il lievito. Mi piace l’idea di aprire la dispensa e poter preparare una focaccia per le persone che amo, magari perchè devono andare a fare un pic nic improvvisato o a pescare con gli amici. Ecco io in cucina riesco a dimostrare più affetto che con le parole.
D. E quali quelle di cui si può fare a meno?
Le cose che non mi piacciono e la routine. Non cucino con ingredienti che non amo, mi deve piacere ciò che porto in tavola, non dev’essere un esercizio di stile ma un momento di piacere e non cucino mai le stesse cose. Mi piace cambiare.
D. Quale piatto consideri il tuo “piatto forte” e quale il peggiore che sia mai uscito dalla tua cucina?
Non ho un piatto forte ma in questo periodo ho una predilezione per la Cheesecake accompagnata sia con frutti di bosco che con cioccolato. Mentre come piatto peggiore scelgo la prima versione dei samosa che ho preparato. Ho ecceduto col cardamomo e il suo odore mi ha perseguitato per giorni.
D. Perchè hai scelto quella foto per accompagnare l’intervista?
Ho scelto questa foto per due ragioni. La pasta sfoglia mi ha sempre un po’ inquietato, con tutti quei giri e tutto quel burro da incorporare. Poi un giorno ho preso coraggio ed ho provato e questo è stato il risultato finale. E mi è servito per capire che in cucina non bisogna aver paura di tentare. Ma solo provare fino a quando non si ottiene ciò che si vuole. I croissant mi riportano all’infanzia, alle domeniche, alla colazione a casa con la famiglia, a un momento di perfetta felicità.
LA CONSIGLIO PERCHE’: ho scoperto Vera (non svelerò il suo vero nome, ma io lo so e voi no! ) qualche mese fa e sono diventata una specie di stalker per lei. Perchè quando la leggo mi rilasso; Vera mi mette calma, tranquillità e ogni volta che apro il suo blog e leggo una ricetta mi convinco sempre più che la cucina deve essere familiarità e non sperimentazione estrema e voglia di stupire. E non a caso è stata inserita tra le blogger del mese di ottobre di Sale&Pepe… che credete, io le mie blogger preferite me le scelgo con accuratezza".
giovedì, novembre 03, 2011
Cara Monica tanti auguri dalla tua amatissima Sardegna
Oggi Monica Vitti compie 80 anni: tanti auguri a lei e un mio vecchio articolo che ricorda il suo grande amore per la Sardegna***
“Tutta la mia storia, i miei fatti mi vengono dietro in punta di piedi. Credono che io non me ne accorga. Però se mi giro si nascondono, non ci sono più. Quando cammino, sento la loro presenza e i loro passi poco distanti. Vogliono vedere dove li porto, dove andranno a ...finire. Hanno caratteri, pesi e colori diversi; a volte si fidano di me, a volte no. Io scivolo nei vicoli sperando di perderli. Ma li ritrovo in fondo alla strada, con le braccia conserte, che ridono come pazzi. I fatti sono presuntuosi, pesanti, invadenti. Le emozioni sono leggere e indipendenti. Ti ballano intorno e sono pronte a distrarsi al primo colore”.
Queste parole scritte da Monica Vitti, come chiusura al suo primo libro “Sette sottane, un'autobiografia involontaria”, mi colpirono, a suo tempo, per l'abbandono e la voglia di verità della “persona” e non del personaggio che le aveva pensate e rese pubbliche. In poche righe ho letto fragilità, coraggio e lo stupore incantato dei bambini; un bene perduto o sprecato dalla grande maggioranza degli adulti e che, invece, Monica ha conservato intatto. Ed è ancora lei che scrive:
“... Anche i miei occhi vedono poco e reinventano tutto, così non so più cosa è vero e cosa non lo è. Quando li socchiudo, insieme ai fatti, vedo i colori della Sardegna. La tenacia e l'odore del vento che stordisce. E sulla sabbia rosa, i frammenti di corallo, portati dalle onde, che lasciano disegni leggeri e provvisori. Il vento lì è orgoglioso e bizzarro. Ha sempre ragione su tutto ...”.
E dopo “Sette sottane”, pubblicato da Sperling & Kupfer nel 1993, Monica Vitti ha scritto “Il letto è una rosa”, edito da Mondadori nel 1995, dove, ancora una volta, ha messo a nudo la propria anima, parlando degli “spaesamenti che fanno apparire strani e paurosi anche i luoghi familiari; gli incontri e le fantasmagorie che proliferano nella zona sfrangiata tra realtà e sogno; l'insorgere improvviso della fame o di altre forme di avidità; i momenti di sconforto e derelizione; la libertà; la solitudine”. Un mondo stralunato e surreale come quello di Chagall, ravvivato dalla fantasia che sussurra a Monica Vitti un pensiero: “Siamo in fila, in aria, e passiamo in un raggio di luce come granelli di polvere”. La personalità della “donna Vitti” affiora quindi dalla rivelazione che lei stessa, coraggiosa e vera, ha voluto fare della sua anima. L’immagine pubblica del personaggio va, comunque, raccontata per gli amanti del genere.
Monica Vitti ha esordito in teatro, poi è passata al cinema diventando la “musa dell'incomunicabilità” negli indimenticabili film di Michelangelo Antonioni: L'avventura, La notte, L'eclisse e Deserto rosso. In seguito, evidenziando il suo lato brillante, ha dato vita a figure comiche irresistibili in film come La ragazza con la pistola, Ninì Tirabusciò, Dramma della gelosia, L'anatra all'arancia, Amore mio aiutami, Polvere di stelle, Flirt, Teresa la ladra. Nel 1989 ha scritto, diretto ed interpretato Scandalo segreto, sua prima regia cinematografica, ottenendo importanti riconoscimenti, anche internazionali.
Eppure tutto questo spesso si dimentica quando ci si trova insieme a Monica; quella non ufficiale, non pluridecorata, non sul palcoscenico, chiamata a ritirare uno dei tanti prestigiosi premi ricevuti nella sua carriera. Perché ad emergere è sempre l’anima della donna; una donna che spesso ride ed è trascinante nella sua allegria ma non nasconde i suoi “spaesamenti”, la sua malinconia, la sua golosità, la sua insicurezza, il suo desiderio di protezione, la sua paura di essere tradita e delusa, dall'amore, dagli amici, dal pubblico o dai suoi stessi imprevedibili pensieri.
Monica Vitti, intervistata a Porto Rotondo, rievoca la sua lunga storia d’amore con questo posto e l’intera isola: “La prima immagine della Sardegna che mi ha travolto è stata durante le riprese del film Deserto rosso di Michelangelo Antonioni, girato nell'isola di Budelli nel 1963. Un luogo così magico, inedito e mutevole da incantare come una favola appassionante e nuova. I suoi profumi che arrivano dal mare seguono un loro tragitto, ripetono favole che suscitano cambiamenti e lei, questa bellissima isola, si colora: dai turchesi ai rosa, e anche le pietre riflettono tutti i colori del mondo. Le onde giocano come innamorati, mentre i profumi superano ogni magia e diventano musica, tra i mirti ed i ginepri. Se si è veramente attenti, si godono spettacoli talmente irreali da innamorarsi di tutta l'isola per sempre.
La luce, i colori, i profumi di Porto Rotondo e di tutta la Sardegna io li porto con me sempre, come amici d'infanzia. E poi: le grandi nuotate, l'allegria, i coralli, gli amici e le risate di quel periodo ormai fanno parte dei miei ricordi più belli. Guardo con amore a tutta la Sardegna e sono certa che a proteggerla saranno il rigore e l’intelligenza dei sardi.” (Marella Giovannelli)
***
Monica Vitti ha vissuto gli ultimi 10 anni in silenzio a causa di "una gigantesca gomma che cancella la memoria", come ha detto la biografa Laura Delli Colli. La foto si riferisce alla presentazione del mio primo libro di poesie "L'estranea" nel 1994.
lunedì, ottobre 31, 2011
sabato, ottobre 29, 2011
Le " Piccole storie di Olbia dagli anni Venti agli anni Cinquanta" online grazie a Veoh
"Le piccole storie di Olbia dagli anni Venti agli anni Cinquanta". Dato che non si trovano più in circolazione le videocassette di quel mio vecchio documentario mandato in onda su Teleregione nel 1992, ho messo in Rete il filmato. L'avevo promesso a tanti amici che, per vari motivi, non hanno mai avuto l'occasione di vederlo. Autrice: Marella Giovannelli (ideatrice del programma, ha scritto il testo e curato la ricerca iconografica). Su Veoh la versione ridotta del documentario in cinque puntate trasmesso nei primi anni Novanta da Teleregione (oggi Cinquestelle, sede di Olbia). Realizzazione tecnica e voce di Mauro Orrù.
Piccole storie di Olbia dagli anni Venti agli anni Cinquanta
giovedì, ottobre 27, 2011
mercoledì, ottobre 26, 2011
lunedì, ottobre 24, 2011
Fotograffiati di Marella Giovannelli
Breve video con una selezione di immagini tratte dal libro "Fotograffiati" di Marella Giovannelli (Editrice Taphros)
domenica, ottobre 23, 2011
sabato, ottobre 22, 2011
venerdì, ottobre 21, 2011
lunedì, ottobre 17, 2011
venerdì, ottobre 14, 2011
"Il Mondo di Mare" : le creazioni di Marella Giovannelli tra natura e poesia
"Il Mondo di Mare" è il titolo scelto da Marella Giovannelli per la prima esposizione delle sue creazioni al Molo Brin di Olbia. "Ad ispirarmi sono stati l'amore profondo e il benessere che questo elemento della natura, da sempre, mi regala - ha spiegato la giornalista olbiese -. Tante mie poesie sono state concepite in spiaggia o in acqua ma questo rapporto strettissimo tra me e il mare va oltre le stagioni. In autunno e in inverno trovo serenità, forza ed energia passeggiando sulle spiagge deserte. Dallo scorso anno ho cominciato a creare piccoli oggetti assemblando i doni portati dal mare o trovati sott'acqua nel corso delle mie esplorazioni solitarie. Spesso ho unito terra e mare abbinando pigne o noci a conchiglie, ossi di seppia e scheletri di ricci. A guidarmi, in ogni composizione, è l'estro del momento, la fantasia, il sogno o il ricordo di un attimo da me vissuto. A volte mi torna alla mente una mia poesia, magari risalente a qualche anno fa, e scatta in me il desiderio di “fissare” quella memoria creando un oggetto particolare".
Clicca sull'immagine qui sotto per visionare l'album
"Il Mondo di Mare": oggetti creati da Marella Giovannelli |
mercoledì, agosto 31, 2011
Fotograffiati di Marella Giovannelli può essere acquistato anche via internet
martedì, agosto 09, 2011
Porto Cervo. Grande pubblico nella piazzetta degli Archi per la presentazione del libro «Fotograffiati»
L’altra Costa: gli scatti rubati di Marella Giovannelli (La Nuova Sardegna. Alessandro Pirina).
OLBIA. I «fotograffiati» celebrano l’autrice dei loro scatti rubati. Una piazzetta degli Archi al completo ha accolto sabato sera Marella Giovannelli, in trasferta a Porto Cervo per presentare il libro «Fotograffiati», edito dalla Taphros di Dario Maiore. Un volume in cui la giornalista olbiese ha raccolto decine di immagini di vip, da lei immortalati in situazioni buffe o diverse dal solito. Ad affiancarla nella presentazione l’antropologo Bachisio Bandinu, autore della prefazione, e la contessa Marta Marzotto, regina delle «fotograffiate». Presenti in platea l’ex-campione di motociclismo Giacomo Agostini, l’attrice Annamaria Malipiero, la contessa Marta Brivio Sforza, il principe Carlo Giovanelli. A testimonianza del fatto che il libro ha fatto colpo tra il mondo dorato che ogni estate si ritrova in Costa Smeralda. «E’ stata una bellissima serata - ha dichiarato l’autrice -. Ringrazio il Consorzio Costa Smeralda e soprattutto Tom Barrack per aver capito lo spirito di questo libro e avermi accolto a Porto Cervo per la presentazione. E grazie alla Camera di commercio del Nord Sardegna per il grande supporto che mi ha dato».
mercoledì, agosto 03, 2011
Fotograffiati di Marella Giovannelli: in un libro gli scatti «rubati» ai vip della Costa
La Nuova Sardegna Estate (Alessandro Pirina) 03 agosto 2011
PORTO ROTONDO. Con l’arrivo dell’estate i salotti romani chiudono, ma senza andare in ferie. Nobili e plebei delle corti capitoline si trasferiscono armi e bagagli a Porto Cervo o a Porto Rotondo, dove si ritrovano per proseguire la «dolce vita» romana sotto il sole della Sardegna.
Ci sono tutti. Dalla showgirl al cantautore, dal politico alla contessa, dal calciatore all’uomo di cultura. Un cast da isola dei (veri) famosi che ogni sera si dà appuntamento nei locali o in una casa privata per far festa. Ma quasi mai macchine fotografiche e telecamere sono benaccette. L’unica titolata a portarsi dietro la sua digitale è Marella Giovannelli, giornalista olbiese, un tempo regina del gossip con il nome di Mara Malda. A quella corona ha poi rinunciato a causa degli eccessi «briatoriani» e «lelemoriani» della Costa, ma non l’è mai passata la curiosità di immortalarei personaggi in vacanza in Sardegna. Oggi quelle centinaia di foto sono diventate un libro: «Fotograffiati», la versione smeralda del «Cafonal» di Dagospia, con cui fino a poco tempo fa la Giovannelli collaborava. «Non è un Cafonal - dice l’autrice -. Non ho mai amato il nome dato da D’Agostino alla sua rubrica. Come non mi piaceva che trasformasse Porto Rotondo in Morto Rotondo. Magari qualche foto può esser un po’ cafona, qualche personaggio sopra le righe, ma non credo che Sciola o Ceroli possano essere ascritti alla lista cafonal. Preferisco il mio fotograffiati, perché accanto al gossip ci sono anche arte e cultura».
La Giovannelli, giornalista, poetessa e anche fotografa, ha deciso di pubblicare i suoi scatti appena un mese e mezzo fa. «Era metà giugno - racconta -. Mio fratello Gianni era stato rieletto sindaco di Olbia, ma io non avevo voluto riprendere a lavorare per il Comune, dove curavo il sito. Un giorno ho aperto il mio archivio digitale e ho ritrovato centinaia di foto scattate nell’ultimo decennio. Immagini che avevo solo io. A quel punto, mi è sembrato giusto fare qualcosa per non perdere la memoria di quegli anni. Ne ho parlato con l’editore Dario Maiore, della Taphros, e subito mi ha convinto a fare un libro». Nasce così «Fotograffiati», un collage di scatti divisi per capitoli e periodi in cui centinaia di personaggi vengono immortalati in situazioni a dir poco imbarazzanti. Come Tom Barrack che si aggiusta il cavallo dei pantaloni o Mara Venier alle prese con una succosissima fetta d’anguria. «Le fotografie sono dissacranti, irriverenti, ma non vogliono ferire nessuno - dice Giovannelli -. Per questo motivo ho scelto di non pubblicare una foto della Ventura di qualche anno fa. Un’immagine in cui non si riconosceva affatto. Fu lei a chiedermi da madre a madre di toglierla dal mio album». Tra i più «fotograffiati» c’è Lele Mora, con cui la Giovannelli non era mai stata tenera. La prova in «Videocracy», il pamphlet anti-berlusconiano, in cui Mara Malda si ritrovò, suo malgrado, tra i protagonisti. «Quando era in auge lo criticavo, ma non mi va giù che adesso tutti ne prendano le distanze». Non può mancare Berlusconi. «Mai stata alle feste della Certosa, lo incontravo a casa di Anna Bettz. E sono stata l’unica a immortalarlo con la giacca bianca, stile Tony Manero».
Marella Giovannelli presenterà il libro sabato alle 19.30 a Porto Cervo. Con lei Bachisio Bandinu, autore della prefazione, e Marta Marzotto.
domenica, luglio 31, 2011
Quei vip fotograffiati (La Nuova Sardegna 31-07-2011)
Marta Marzotto con il figlio di Gheddafi, Simona Ventura che fa le smorfie, Berlusconi in versione Tony Manero e Lele Mora coccolato e vezzeggiato da tutti. La Costa Smeralda che fu nel libro di Marella Giovannelli (foto). Una raccolta di immagini scattate dalla giornalista olbiese e intitolata «Fotograffiati», edito da Taphros. «L’idea mi è venuta a metà giugno - racconta -. Ho aperto il mio archivio digitale e mi sono resa conto di aver tantissime foto. Mi è sembrato giusto non disperdere la memoria di quegli anni. Le persone non sono mai in posa, sono tutti scatti rubati. Graffiano senza ferire». Il libro sarà presentato il 6 agosto a Porto Cervo. (Alessandro Pirina)
Marella Giovannelli racconta la metamorfosi della Costa nel libro "Fotograffiati"
L'Unione Sarda 31-07-2011. (Caterina De Roberto)
«Così ho ucciso Mara Malda». Dal salotto Marzotto con Dario Bellezza alle feste di Lele Mora
Quattro anni fa ha detto basta. Stop coi lelemora e i briatori. Stop con Mara Malda, alter ego gossiparo di Marella Giovannelli. Solida famiglia borghese alle spalle e laurea in un cassetto, un marito, due figli, (e un fratello sindaco), ha giocato con la vita smeralda trasformando in un lavoro - a tempo determinato - la posizione privilegiata nei salotti. Poi il rigetto annunciato sul "Corriere della sera". Nel frattempo ha scritto poesie, seguito l'ufficio stampa del Comune, è stata preziosa spalla mediatica del fratello Gianni in campagna elettorale. Ora torna sul luogo del delitto col volume "Fotograffiati" edito da Taphros, con prefazione di Bachisio Bandinu, che sarà presentato a Porto Cervo.
Perchè l'ha fatto?
«Per conservare la memoria».
Graffiati: in che senso?
«Sono foto irriverenti mai prese in posa. Magari in un vertice, piuttosto che a una festa, mi attraeva una particolare situazione, un'espressione buffa e io scattavo nello spirito di Mara Malda. L'idea è nata a giugno e l'abbiamo realizzato a tempo di record grazie anche al mio editore Dario Maiore che è stato straordinario. Il libro è autofinanziato: neppure un euro di contributo».
Feste raccontate da dentro: che differenza fa?
«Tanta. Io ero invitata, c'era una situazione di relax, di confidenza. E non ho mai tradito la fiducia, sono foto ironiche ma mai offensive. Quelle vintage sono di un periodo nel quale tutto era molto più spontaneo. In quelle di Orgosolo, per esempio, ci sono Milva e Marta Marzotto a un pranzo con i pastori. Una giornata bellissima».
Quando è scomparsa Mara Malda?
«Nel 2007. Ero stanca delle feste al Billionaire col tappeto rosso e dell'ostentazione del lusso sfrenato, del superfluo, dei corpi. La Sardegna era solo un palcoscenico, un mezzo di promozione e noi sardi per primi avevamo la responsabilità di dire basta».
La ricchezza ha sempre fatto parte della Costa Smeralda. Cosa era cambiato?
«L'ostentazione. All'inizio le feste si facevano tra amici, per divertirsi. Poi sono diventate uno strumento di promozione. Si chiamava Lele Mora e si portavano gli ospiti a pagamento. Non c'era più il piacere di incontrarsi. Una gara insensata a chi aveva speso di più o aveva più ospiti».
Anche l'erotismo è ingrediente base di un paradiso delle vacanze. Che differenza c'è?
«Nessuna di queste feste era minimamente erotica e neppure trasgressiva. A quella delle drag queen c'erano improbabili pensionati sessantenni. Non ho mai visto neppure un bacio appassionato. La passione è un'altra cosa, è un sentimento vero. Dove ci si mostra per fare business non può esserci erotismo».
Grandi amori in Costa?
«Quelli veri sono segreti».
Cosa la lega a Porto Rotondo?
«È il luogo in cui sono cresciuti i miei figli, in cui incontro gli stessi amici da 35 anni. Luigino Donà dalle Rose è straordinario nel mantenere questo senso di comunità e questo culto per il bello e per l'arte. Vai a casa sua e incontri gente come Ceroli».
In principio era Marta Marzotto.
«Lei è incredibile, è una donna spugna, assorbe esperienze e conoscenze e le trasmette. Andare a casa di Marta voleva dire conversare con Dario Bellezza».
Cosa è rimasto dell'esperienza della campagna elettorale?
«Ne sono uscita con le spalle più larghe».
Quanto contano i legami familiari?
«Sono fondamentali. Ho la fortuna di avere un compagno, mio marito Gianni Marzi, che dal 1977 mi sta accanto rispettando profondamente il mio modo di essere. Lui dà un senso a tutto quello che ho fatto».
Caterina De Roberto
lunedì, luglio 25, 2011
Fotograffiati è il titolo del nuovo libro di Marella Giovannelli: la 'dolce vita smeralda' in centinaia di foto
Fotograffiati è il titolo del nuovo libro di Marella Giovannelli: la "dolce vita smeralda" in centinaia di foto che hanno l'austerità del ritratto e la caricatura della maschera. Sarà presentato sabato 6 agosto, alle ore 19.30, in piazzetta degli Archi a Porto Cervo.
È un racconto per immagini, tutte scattate dalla stessa Giovannelli che, in questi anni, ha illustrato i suoi articoli con centinaia di foto. Ad animare questo “diario” coloratissimo e frizzante, più graffiante che patinato, è una certa “vita smeralda” particolarmente intensa a metà degli anni Duemila.
Raramente in posa, quasi sempre colti di sorpresa, i fotograffiati sono personaggi italiani e stranieri in vacanza a Porto Cervo e a Porto Rotondo, protagonisti di feste, eventi culturali, momenti di svago o relax e vertici internazionali.
Nella prefazione, curata da Bachisio Bandinu, si legge che "Marella Giovannelli fa una rappresentazione mondana del turismo d'alto bordo ricca di sfumature, con fotografie che hanno l'austerità del ritratto e la caricatura della maschera. Volti che si nascondono alla esposizione e facce che si mostrano con ostentazione: un curioso rapporto tra volto e maschera che nel gioco turistico perde il suo carattere inquietante per mostrare invece la libertà espressiva e disinibita delle circostanze festive. Un intendimento non celebrativo né moralistico. D'altronde l'autrice conosce bene personaggi e ambiente, anzi è di casa, fa parte della tribù turistica ed è ben accetta perché usa riservatezza. Partecipa al gioco di società ma ha anche coscienza del gioco. È personaggio tutto interno al teatro ma interprete capace di un distanziamento. Ed è per questo che le sue fotografie denotano uno sguardo ironico rimarcando curiose ambivalenze e simpatici paradossi. Così una fotografia accarezza senza servilismo, un'altra graffia senza cattiveria e, al di là di una precisa volontà documentaria, finisce per darci uno squarcio eloquente della scena turistica smeraldina e portorotondina".
Margherita Agnelli e Gigi D'Alessio: Portico in comune a Porto Rotondo
Cordiale scambio di saluti al ristorante "Il Portico" di Porto Rotondo tra Gigi D'Alessio e Margherita Agnelli. Il forte vento di maestrale li ha trovati seduti, ieri sera, a tavoli diversi all'interno dello stesso locale. Margherita Agnelli e il marito Serge de Pahlen hanno cenato (tartare di gamberi, pesce al sale, mousse di fragole e ricotta) insieme a Giangaleazzo e Osanna Visconti di Modrone. Con loro anche il regista Carlo Vanzina e la moglie Lisa. Pizze varie, invece, per Gigi D'Alessio e i suoi parenti; assente Anna Tatangelo. Il cantante napoletano, tra una focaccina e l'altra, si è avvicinato al tavolo di Margherita Agnelli e i due hanno chiacchierato amichevolmente. Di cosa non è dato sapere visto che i testimoni oculari, autori della foto, erano seduti troppo lontani per poter anche origliare. Già avvistati al Portico, nelle scorse settimane, in ordine sparso: il sindaco di Roma Gianni Alemanno con moglie e amici, i Ruffo di Calabria, la famiglia Tariko, Francesco Facchinetti e Alessia Marcuzzi.
mercoledì, luglio 20, 2011
Marella Giovannelli intervistata da Alfonso De Roberto per La Gazzetta di Porto Rotondo, luglio 2011
Ironica, graffiante, indiscreta ma leale. Per questa ragione Marella Giovannelli mette subito in chiaro che il suo nome di battaglia è stato Mara Malda, nulla a che vedere col vil soldato della nostra peggior tradizione militare. “Due parole – precisa – tant’è vero che chi mi contattava mi chiamava dottoressa Malda”. Insomma, incapace di “uccidere un uomo morto”, non avrebbe avuto alcuna pietà per un uomo corto. Lo pseudononimo che l’ha resa familiare a mezza Italia è nato quando collaborava con Dagospia, Panorama e La Nuova Sardegna. Prima ancora si era autobattezzata Beatrice Moss quando curava la rubrica “Qui Costa Smeralda” per l’Unione Sarda. Per chiamarsi col suo vero nome, ed oggi impegnativo cognome, ha atteso i suoi libri di poesia ed i suoi articoli sulla Gazzetta di Porto Rotondo. “L’esperienza di Mara Malda – dice -è impossibile da dimenticare. Giorni fa ho riletto sul Corriere della Sera, del 22 agosto 2007 l’annuncio della “morte” di Mara Malda che in un auto-necrologio aveva dichiarato: “Non ci sarà più il gossip nella mia estate. Mi sento colpita da orticaria al solo pensiero di scrivere ancora delle saghe lelemoriche, briatoriane, venturiche o certosine”. Tra le curiosità di quegli anni ricordo lo scoop del culatello, pubblicato nell’agosto del 2003 da Dagospia, col quale ricostruivo il rocambolesco recupero di un culatello della Bassa ordinato da Silvio Berlusconi per Vladimir Putin, ospite a Villa Certosa”.
Marella non chiude le porte ad un’ipotesi di Mara Malda due: “Per ora preferisco non scongelare il mio alter ego gossiparo. Preferisco impegnarmi in un’altra iniziativa realizzando il libro “Fotograffiati”. Vogliamo parlarne? “Durante un’incursione nel mio archivio digitale, per caso sono finita nel film Videocracy e mi sono ritrovata a fronteggiare numerose richieste di interviste, foto e “consulenze” come presunta esperta di un ambiente che non frequento più sin dal 2007. Allora ho pensato al possibile utilizzo delle foto del mio archivio. Così è nata l’idea di selezionare e inserire in un libro più graffiante che patinato (da qui il titolo) oltre 300 immagini che avevo scattato dal 2003 al 2010. Nella galleria dei fotograffiati ci sono Silvio Berlusconi, uomo politico ed ospite “canterino” e “ballerino” nelle feste in casa di amici, il principe Karim Aga Khan, il conte Luigi Donà dalle Rose. Altri protagonisti animano questo diario fotografico: Marta Marzotto, Lele Mora ed altri personaggi delle travolgenti estati della metà degli anni Duemila. Ma ci sono anche Woody Allen, Elton John, Meryl Streep, Andy Garcia, Vladimir Putin. E poi Flavio Briatore, Simona Ventura, Alba Parietti, Krizia, Sandra Mondaini e molti rappresentanti del mondo dello spettacolo, della cultura, degli affari e dello sport. Il libro lo presenterò sabato 6 agosto, alle 19:00, in piazzetta degli Archi a Porto Cervo. Ci saranno l’editore Dario Maiore e Bachisio Bandinu che ha curato la prefazione”. Vulcanica Marella che non ha intenzione di appiccare alcunché al chiodo! “Dopo l’ultima raccolta dei miei versi, “Il giostraio a riposo”, preceduta da “L’estranea”, “Mareamore”, “Equatore celeste” e dal libro “Porto Rotondo, storia di un’emozione”, sto lavorando a un nuovo progetto. Con la collaborazione di Maria Antonietta Seu Deiana, una selezione delle mie poesie è stata tradotta in logudorese. I miei versi, in limba ed in italiano, saranno accompagnati da immagini fortemente evocative”.
Basta? Macchè! E gioca con le parole. “Tu pensi ad un riciclaggio ed invece c’è un reci-creaggio visto che creo oggetti con materiali di recupero. Presto organizzerò una mostra sul filo dell’ironia e del “non prendersi mai troppo sul serio. La bellezza della vita è anche sapersela inventare ogni giorno”. Marella Giovannelli ha vissuto la realtà di Porto Rotondo anche d’inverno quando si spengono le luci. “Il mio legame col villaggio è fortissimo. Per molti anni ci ho vissuto anche d’inverno e, nella solitudine e nella pace del fuori-stagione, ho trovato sempre motivi di ispirazione e riflessione. Porto Rotondo per me è approdo, rifugio, faro e tana. In trent’anni ho conosciuto tantissime persone legate alla storia del villaggio e ho assistito ai cambiamenti delle tendenze, dei costumi e degli stili di vita”. Un pizzico di Marella story. Nata ad Olbia, dopo la scuola dell’obbligo, elementari allo Scolastico e medie in via Nanni, la quattordicenne studia prima alle Marcelline di Milano, poi alla Scuola Interpreti a Roma. Superati 21 esami ed ottenuto il diploma di Inteprete Parlamentare e Traduttrice in Russo, Inglese e Francese, completa gli studi alla Sapienza di Roma e si laurea in Scienze Politiche con una tesi sull’Antisemitismo in Unione Sovietica ai tempi di Stalin. Comincia subito a lavorare in un’agenza delle Nazioni Unite per i Rifugiati ebrei provenienti dalla Russia. Erano intere famiglie in attesa del visto per l’America, l’Australia, la Nuova Zelanda, Canada e Israele. Marella traduce dal russo in inglese: racconti di prigionia e persecuzioni. “Allora – ricorda - traducevo libri e articoli visto che eravamo pochi a conoscere la lingua russa”. Nei primi anni Ottanta, ritorna ad Olbia col marito, Gianni Marzi, e i figli Emiliano ed Alessandro. “Per me – ricorda- è stato doloroso abbandonare un lavoro che amavo moltissimo ma, chiusa una porta si spalanca un portone”. Arriva a Porto Rotondo. “Avevo 23 anni e ricordo ancora una cena da Albert; io, mio marito, Marta ed Umberto Marzotto. Soprattutto con Marta nacque una grande amicizia che ha dato vita a innumerevoli contatti eincontri, tutti molto interessanti e stimolanti. Direi anche preziosi poiché tv e giornali locali cominciarono a richiedere la mia collaborazione per interviste a celebrità che incontravo a feste, pranzi e cene più o meno esclusive. Quello che era iniziato come lavoro estivo si era trasformato in un’attività professionale. Messi laurea e diploma nel cassetto, ho iniziato a lavorare nelle redazioni di emittenti televisive. Ricordo la lunga esperienza con Cinquestelle Sardegna e la collaborazione con diversi quotidiani, settimanali e magazine. Nei primi anni Duemila, su internet ho creato un sito nel quale ho raccolto i miei articoli e un grande archivio fotografico. Un’altra svolta professionale c’è stata nel 2001 quando ho lasciato Cinquestelle in cui ero riuscita a curare un programma in cinque puntate sulla vita di Olbia dagli anni Venti agli anni Cinquanta. Era arrivata l’ora di lanciare, col collega Mauro Orrù, una nuova sfida: proporre al Comune un sito internet aggiornato e vivace che curasse l’aspetto informativo-divulgativo non solo sotto l’aspetto istituzionale. Dall’inizio del 2002 sino al febbraio 2011, quando ho lasciato l’incarico, ho scritto migliaia di articoli corredati da fotografie. Agganciato a Google, grazie anche all’effetto moltiplicatore della Rete, il sito è diventato un punto di riferimento per la gente e per gli organi di stampa, una “vetrina” per la città e una cassa di risonanza delle attività svolte dal Comune. Tornando al passato, grande significato per me ha avuto anche la lunga e intensa collaborazione con la Gazzetta di Porto Rotondo e col sito www.portorotondoweb”. Un'ultima maramaldata: pregi e difetti di Gianni Giovannelli, il fratello sindaco. “Perseveranza, pragmatismo, pazienza”. Per Marella, sono i tre maggiori pregi. Per la Mara Malda dura a morire, sono i principali difetti.
mercoledì, luglio 13, 2011
Fotograffiati: il nuovo libro di Marella Giovannelli nella prefazione di Bachisio Bandinu
Luogo della memoria e della dimenticanza
Una raccolta di fotografie si fa libro per aprire una vetrina di volti e di scene che raccontano otto stagioni di teatro turistico nel palcoscenico della Costa Smeralda e di Porto Rotondo.
Il montaggio cronologico dal 2003 al 2010 dispone le singole inquadrature in un accattivante film narrativo. Ogni foto una didascalia che fissa un istante ma dice di un prima e di un dopo. Sono immagini del tempo eccezionale delle vacanze nelle località più rinomate d'Europa, aperte alla liberalità dell'accoglienza dopo aver riscosso il dazio secondo la scala graduata delle disponibilità finanziarie. E così c'è posto per aristocratici e borghesi, industriali e politici, attori e cantanti, artisti e scrittori, giornalisti e paparazzi, veline e calciatori. Tempo di vacanza, cioè tempo vacante da colmare secondo il principio del piacere.
L'artefice è Marella Giovannelli, poetessa e giornalista, che prende le sembianze di Mara Malda e fa dagospia per cogliere di sorpresa un gesto incontrollato, per fissare la schiettezza disarmata di una espressione o la messa in posa di un personaggio tutto compreso di sé, per riprendere la scansione di passioni vere o finte e di giochi spontanei o artefatti.
È un racconto fotografico che offre una vasta gamma di facce, di volti e di maschere: la faccia di Marta Marzotto, il volto di Karim Aga Khan, la maschera di Lele Mora. Ad essere intercettati sono anche espressioni, sguardi e gesti: tra i tanti, quelli di Silvio Berlusconi e di Saif al-Islam Gheddafi, figlio del Colonnello Gheddafi.
Sono i personaggi a fare storia in Costa Smeralda e in Porto Rotondo, dai padri fondatori, il principe Karim e il conte Donà dalle Rose, fino ai nostri giorni. Attraverso i cambiamenti si snoda una storia di presenze che esaltano la propria notorietà nel teatro sempre aperto della visibilità smeraldina.
Marella Giovannelli fa una rappresentazione mondana del turismo d'alto bordo ricca di sfumature, con fotografie che hanno l'austerità del ritratto e la caricatura della maschera. Volti che si nascondono alla esposizione e facce che si mostrano con ostentazione: un curioso rapporto tra volto e maschera che nel gioco turistico perde il suo carattere inquietante per mostrare invece la libertà espressiva e disinibita delle circostanze festive. Un intendimento non celebrativo né moralistico. D'altronde l'autrice conosce bene personaggi e ambiente, anzi è di casa, fa parte della tribù turistica ed è ben accetta perché usa riservatezza. Partecipa al gioco di società ma ha anche coscienza del gioco. È personaggio tutto interno al teatro ma interprete capace di un distanziamento. Ed è per questo che le sue fotografie denotano uno sguardo ironico rimarcando curiose ambivalenze e simpatici paradossi. Così una fotografia accarezza senza servilismo, un'altra graffia senza cattiveria e, al di là di una precisa volontà documentaria, finisce per darci uno squarcio eloquente della scena turistica smeraldina e portorotondina. Certo, si potevano ordinare le fotografie per status o ruolo sociale, per gruppi di appartenenza e familiarità o per professioni. C'è una nutrita presenza di cantanti: Franco Battiato, Milva, Zucchero, Laura Pausini, Amii Stewart, Gianna Nannini; ancora più numerosa è la rappresentanza del mondo dello spettacolo: Bonolis, Venier, Smaila, Boldi, De Sica, Crozza, Ventura, Zanicchi, Parietti, Villaggio, Marini; ben presenti i calciatori: Cannavaro, Vieri, Vialli, Ferrara; non mancano i politici: Berlusconi, anche nel suo risvolto vacanziero, e poi Putin, Aznar, Sarkozy, Fini, Pisanu, Santanché; in primo piano gli aristocratici: Carlo Giovanelli, Marta Brivio Sforza, Beatrice Borromeo, i Ruspoli, i Colonna e i Borbone; ci sono anche le celebrità internazionali come Woody Allen, Elton John, Andy Garcia, Meryl Streep; e infine una rappresentanza sarda: Antonio Marras, Paolo Fresu, Pinuccio Sciola, Salvatore Niffoi, Gavino Sanna, Graziano Mesina.
La scelta di una disposizione cronologica permette di cogliere i caratteri distintivi di ogni stagione, il mutare delle mode, i giochi di intrattenimento e le forme del divertimento.
In questa litania di fotografie ciascun personaggio compare secondo un proprio stile; Mario Ceroli, Inge Feltrinelli, Krizia e Lina Wertmuller mostrano un atteggiamento diverso da quello di Flavio Briatore, di Simona Ventura e di Lele Mora.
Una rilevante presenza fotografica è dedicata a Marta Marzotto, la vera regina delle feste aperte agli ospiti più diversi, dall'artista all'intellettuale, dai divi dello spettacolo e della musica ai personaggi del cinema e della televisione. Ora come allora, quando nella sua villa di Punta Volpe tutte le mattine si apparecchiava per 100 persone e, anche senza invito, per l'ora di colazione arrivavano tutti da terra, mare e cielo. Le feste di quegli anni, documentate da una sezione di foto vintage, sempre scattate da Marella Giovannelli, si svolgevano in un'atmosfera di semplicità e convivialità tra chiacchiere, balli e buona cucina.
La tipologia dello spettacolo turistico ha una tendenza al mascheramento e al picaresco: non è pedestre la foto di Marta Marzotto con i sandali di gomma tempestati di brillanti nel gioco contrastante del paradosso. Evidente anche nella foto di Flavio Briatore con la tuta della Renault, sorpreso dalla eleganza dei costumi africani durante la festa in onore degli extracomunitari.
Certamente il periodo più trasgressivo è stato il triennio dal 2004 al 2006 quando il Billionaire diventa tappa obbligata per protagonisti eccellenti e palestra per aspiranti alla notorietà. Luogo della mondanità più manifesta e della trasgressione più ostentata, mostra pruriginosa per la piazza mediatica.
Onnipresente è Lele Mora con il suo variegato e talvolta bizzarro corteo.
L'eros si fa erotismo. Sono gli anni ruggenti che annunciano un cambiamento di stile, un abbassamento di tono che culmina nell'intreccio di sesso e potere. Anni dell'edonismo sfrenato e della compravendita sessual-carrieristica che porterà allo scandalo di Vallettopoli. Un vero e proprio tradimento del modello originario della Costa Smeralda: l'eros della tradizione smeraldina chiedeva alti costi ed esigeva prezzi adeguati, offriva un menù di concessioni ma secondo un codice improntato a riservatezza.
Natura-arte-eros erano confezionati come prodotti di prestigio: al turista era concesso il godimento secondo uno stile. Non c'era posto per il libertinaggio che è la parodia dell'eros. Vigeva una sorta di legilazione simbolica che regolava la contabilità del godimento.
La liturgia del turismo di lusso è un'indovinata tessitura del ludico, dell'estetico e dell'erotico, nello scenario di un naturalismo culturalizzato.
Positiva è stata la svolta culturale con mostre d'arte, premi letterari, incontri con scrittori, manifestazioni musicali, eventi sportivi.
Il libro di Marella Giovannelli è documento di realtà e gioco di simulazione, luogo della memoria e della dimenticanza, le immagini ci stanno davanti per dire dell'attualità e, nello stesso tempo, hanno un'aura di lontananza: bisogna guardarle, secondo le intenzioni dell'artista, con partecipata curiosità e con ironico estraniamento.
mercoledì, febbraio 09, 2011
Bisnonni e nonni della vecchia Olbia su Facebook
Da Terranova ad Olbia
sabato, febbraio 05, 2011
CurioVagando fra storia e natura
Spigolando negli archivi di www.portorotondoweb.it ho trovato questi vecchi articoli scritti da Marella Giovannelli per la Gazzetta di Porto Rotondo. Escursioni e curiosità: da Mortorio (l'isola dei Martiri) alla deleddiana Galtellì, da Posada a Berchida e poi Lollove (il regno spopolato della serenità), Bosa (antica, fluviale e variopinta) e ancora: un archeopercorso con giganto-terapia e sorprese nuragiche; i tesori nascosti nell'agro di Olbia; il campanile in legno, unico al mondo, a Porto Rotondo; l'antica civiltà degli stazzi nel Museo Etnografico Galluras; gli olivi millenari della Gallura e la grande festa della chiesetta della Madonna del Monte affacciata su due mari.
Ricette di casa e case più o meno tipiche
Ricette di casa mia e di tanti amici sardi e non solo sardi conosciuti nel corso degli anni e delle stagioni.
Voci d'autore & dichiarazioni d'amore per Porto Rotondo
Porto Rotondo raccontata da alcuni osservatori molto particolari che, sin dall'inizio, o nel corso degli anni, hanno visto il villaggio crescere, la gente cambiare, mode e miti evolversi.
I sette peccati capitali di Otto Dix
I sette peccati capitali dipinti da Otto Dix e raccontati da Art News nella videorubrica Secrets.
mercoledì, febbraio 02, 2011
Arte a domicilio grazie a Google Art Project
Girare in un museo, avvicinarsi ad un'opera e poterne vedere i particolari: oggi è possibile farlo anche rimanendo seduti a casa nostra. Nasce dalla collaborazione di Google con 17 musei tra più importanti del mondo "Art Project", un modo per far scoprire virtualmente oltre mille opere d'arte. Sfruttando la tecnologia Street View, sul sito sarà possibile visionare le opere in un tour completo: 486 artisti, da Rembdrandt a Chris Ofili, da El Greco a Seurat. Ogni museo, inoltre, offrirà al visitatore la possibilità di uno zoom su un'opera selezionata per scoprirne i più piccoli particolari. Per le foto, infatti, sono stati usati i "giga pixel", circa 7 miliardi di pixel per ogni immagine ad altissima definizione. I 17 musei che partecipano al progetto sono: la Tate e la National Gallery di Londra, la Alte Nationalgalerie e la Gemaldegalerie di Berlino, il museo Reina Sofia e il museo Thyssen-Bornemisza a Madrid, il Rijksmuseum e il museo Van Gogh di Amsterdam, il Palazzo di Versailles in Francia, l'Hermitage e la galleria Tretyakov in Russia. Fanno parte del progetto anche quattro musei americani: il Museum of Modern Art, la Frick Collection e il Metropolitan di New York e la Freer Gallery dello Smithsonian a Washington DC.
domenica, gennaio 30, 2011
I colori di Porto Rotondo a gennaio: foto e poesia di Marella Giovannelli
Furuyoshi Hiroshi: il suo Julian, la mia emozione
sabato, gennaio 29, 2011
Il mondo alla rovescia
venerdì, gennaio 28, 2011
Le “hyper-photo” fiabesche di Rauzier
L'artista francese Jean-François Rauzier realizza grandi collage digitali al computer. Le “hyper-photo” sono come puzzle giganti, formati da centinaia di foto che l’artista ha poi clonato, ricomposto e ridisegnato al computer. In una immagine, dietro ai vetri di un noto palazzo parigino, tra gli stucchi ottocenteschi replicati più volte al computer, si intravedono alcuni capolavori dell’arte pittorica italiana rinascimentale e medioevale. L'opera d'arte si chiama Cittadelle 2 ed è lunga 3 metri e alta 1,8. Per navigare al suo interno ed ingrandire i particolari di questa ed altre stupefacenti opere cliccate su questo link collegato ad un sito ricco di sorprese: http://www.rauzier-hyperphoto.com
domenica, gennaio 23, 2011
C'era una volta Mara Malda che raccontava Cristina Ravot
Spulciando nel'archivio dell'ormai defunta Mara Malda ho trovato un articolo risalente al marzo 2008, pubblicato allora su www.marellagiovannelli.com ed oggi alquanto scopiazzato a destra e a manca. Da segnalare anche il non autorizzato "risucchio" di foto, tutte di proprietà dell'autrice, come è ben specificato nel sito.
"Leggendo" di Claude Monet nei meravigliosi "Secrets" di Art News
Nella videorubrica "Secrets" di Art News si rivelano giochi e misteri, incubi e sogni di celebri pittori viaggiando all`interno dei loro quadri. A partire da un dettaglio, l`opera racconta i suoi segreti e il carattere del suo autore. "Leggendo" di Claude Monet è stato il protagonista della puntata di ieri.
venerdì, gennaio 21, 2011
Prima le balenottere, poi il bagno con gli squali
Oltre alle due balonettere, nell'Area Marina protetta di Tavolara, sono stati avvistati e fotografati (lo scorso 18 gennaio) due esemplari di squalo elefante Cetorhinus maximus. Questa volta i ricercatori erano a Punta Timone e hanno fatto letteralmente il bagno insieme ai due grossi esemplari ( 10 metri e 7,5 metri), assolutamente e pacifici.
Questi grossi animali trovano nelle acque di Tavolara plancton, tra cui piccoli pesci e crostacei, loro unica fonte di alimentazione. L’Area Marina Protetta di Tavolara è un luogo ricco di biodiversità in cui, anche questi grossi animali, trovano le condizioni favorevoli per la loro esistenza.
Due balenottere avvistate nell'Area Marina Protetta di Tavolara
Succede nell'Area Marina Protetta di Tavolara-Capo Coda Cavallo: durante un normale controllo al largo di Molarotto sono state avvistate due balenottere comuni (Balaenoptera physalus). Un successivo survey ha consentito ad Egidio Trainito di documentare il pasto dei due cetacei. Si tratta di immagini rare che descrivono un comportamento molto particolare. I due cetacei risalivano su un fianco per ribaltarsi sul ventre dopo aver riempito d'acqua e di cibo l'enorme bocca, scivolando quindi a pelo d'acqua e mettendo in mostra un lobo della pinna caudale. La balenottera comune è una specie protetta ed è il più grande animale osservabile in Mediterraneo: infatti, può arrivare a 22 m di lunghezza. Le dimensioni dei due esemplari osservati sono state stimate di circa 20 m l'individuo più grande e intorno ai 16-18 quello di dimensioni minori. Da lontano sono individuabili grazie al soffio verticale a forma di cono capovolto che si solleva fino a 6 m dalla superficie.
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