giovedì, settembre 14, 2006

Il "caso" Soru visto dai lettori: Giacomo Bondi dall'America ci scrive

Lettera e foto pubblicate in www.marellagiovannelli.com

Vuole Renato Castro trasformare la Sardegna in Cuba?
In questi giorni il premier Prodi, alla guida di una delegazione politico-economica Italiana e' in Cina per discutere rapporti commerciali, sviluppo economico e la presenza di migliaia di aziende Italiane che operano in quella nazione. La stessa Cina, ultima grande nazione comunista, sta vivendo una crescita economica esponenziale rispetto ai paesi del primo mondo. La vive attraverso la privatizzazione delle istituzioni economiche ed una economia di libero mercato basata sulla crescita e sul profitto.
Al contrario, in Sardegna, ogni e qualsiasi profitto viene classificato da alcuni come "speculazione" e conseguentemente demonizzato. Il problema e' che se il capitale non viene remunerato e le iniziative imprenditoriali vengono scoraggiate, capitali ed imprenditori vanno altrove. Chi alla fine ne piange sono i giovani disoccupati che non trovano lavoro e le migliaia di famiglie che ogni anno si aggiungono alla porzione della popolazione che vive in regime di poverta'. Apparentemente il Dr. Soru considera la costituzione della Repubblica Italiana trascurabile (l'avra' mai letta?). Ritiene che, potendo contare sulla maggioranza al Consiglio Regionale puo' approvare una gragnuola di leggi draconiane il cui obiettivo finale e' poco chiaro e desta a dir poco sospetto.
I proprietari di terreni costieri vedono la proprieta' azzerata di valore ed eventualmente soggetta ad esproprio a prezzo di terreno agricolo. Da li' il passo di Fidel Castro di nazionalizzare l'intera proprieta' dell'isola Cubana non e' lontano. Salvo poi elargire speciali permessi per gli "insiders" del regime (vedi la "riqualificazione" delle aree minerarie del Sulcis-Iglesiente).
Il problema rimane che Cuba, un tempo la perla dei Caraibi e' rimasta per decenni la pattumiera dei Caraibi. Le spiagge erano sporche e piene di rifiuti. Gli alberghi, senza manutenzione, andavano a deperire, e la popolazione soffriva in silenzio per paura di rappresaglie che potevano significare imprigionamento e tortura, vivendo in condizioni di vita estremamente inferiori a quelle delle altre isole dei Caraibi. Oggi anche Cuba sta cambiando.
Le altre isole, un tempo colonie e possedimenti di nazioni Europee sono gradatamente diventate indipendenti, si autogovernano e prodigano dal turismo e dallo sfruttamento delle risorse naturali. Alcune di esse sono dei veri paradisi, non solo per i turisti ma anche per le popolazioni locali.
Al contrario, il Presidente della Regione vorrebbe congelare le proprieta' costiere ed annetterle al demanio regionale, da usarsi per scopi "civici", magari parchi pubblici ad uso della popolazione. Ma se la popolazione e' disoccupata ed in stato di poverta' non si puo' neanche permettere di comprarsi due salsicce da arrostire nei "parchi pubblici regionali".
I sardi dovrebbero sollevarsi in protesta ed impedire delle manovre legislative che porterebbero la regione a livelli di vita ulteriormente inferiori rispetto al resto della nazione.