mercoledì, gennaio 18, 2006


L’odore della Luna

“Magnificent desolation”: in queste due parole c’era tutta la meraviglia dell’astronauta Edwin “Buzz” Aldrin , il secondo uomo sbarcato sulla Luna, dopo Neil Armstrong. Sulla targa sistemata su una delle zampe della parte inferiore del LEM rimasto sulla Luna, c’è ancora la scritta : "Qui uomini del pianeta Terra per la prima volta scesero sul suolo lunare - 20 luglio 1969 - In nome di tutta l'Umanità".
Con il passare degli anni, il ricordo di quel traguardo storico, ha perso molto del suo fascino. Usurato dal tempo e “guastato” dai seguaci della Moon Conspiracy che propugnano la teoria del falso clamoroso, giocato a tutto il pianeta da parte dell'Amministrazione americana. Per i sostenitori della tesi del complotto, l'uomo non hai mai ha messo piede sulla luna. Nessuna conquista epocale e spaziale ma solo una truffa colossale e terrestre con tutte le scene del famoso sbarco girate in uno studio televisivo appositamente allestito nella "base militare segreta" - la famosa Area 51 (già al centro di un'altra teoria del complotto, quella sugli UFO).
Nel settembre 1994 ho intervistato Edwin Aldrin in vacanza a Porto Rotondo. Da quel nostro incontro sono passati dodici anni ma ricordo ancora l’emozione, a tratti amara, delle sue risposte. Rievocando i momenti dell’allunaggio Aldrin disse:

“Ho provato un grandissimo orgoglio. Eravamo coscienti dell'importanza e della difficoltà della nostra missione che richiedeva tutto il nostro impegno e la massima concentrazione. Ma sapevamo che al nostro rientro avremmo trovato la gioia e l'entusiasmo del mondo”.

D - A seguito della vostra impresa, siete entrati nella storia. Come vive questa consapevolezza?

“Il ricordo di noi tre, primi uomini sulla Luna, si è appannato velocemente nella memoria della gente e non è stata coltivato il ricordo di quella impresa. L’entusiasmo è rimasto nelle parole non nei fatti. Io mi sto impegnando al massimo nella ricerca di nuove strategie per raggiungere Marte valutando anche scelte economiche alternative; ad esempio riutilizzare le navicelle interplanetarie. Ma prima di andare su Marte bisognerebbe incrementare le spedizioni sulla Luna e riuscire a realizzare voli spaziali più sicuri e meno costosi”.

D ‑ Come ricorda oggi il momento in cui la bandiera americana venne da voi piantata sul suolo lunare?

“Ci fu una motivazione fondamentale che spinse gli Americani ad andare sulla Luna: battere i russi. Da questa nostra vittoria cominciò il processo di sgretolamento dell’Impero sovietico”.

D - Ricorda qualche odore della Luna?

“Si, quando raccolsi le pietre e le portai sulla navicella sprigionarono un curioso odore, come di polvere da sparo”.

‑ Siete stati ricevuti ed onorati da tutti i capi di Governo. Quale incontro ricorda con più emozione?

“Il Papa Paolo VI che ci paragonò ai tre Re Magi. Anche il loro fu un lungo viaggio guardando le stelle”.

D ‑ E’ stata esclusa ogni possibilità di vita sulla Luna?

“Non c'è alcun tipo di vita sulla Luna. E’ quindi straordinario quanto riportato recentemente dal satellite Clementine: avrebbe individuato dei ghiaccio nel polo sud della Luna. Aspettiamo con ansia una seconda missione dei Clementine che verifichi questa scoperta”.

D – E sull’esistenza degli Ufo?

“Posso anche credere nella possibilità di altre forme di vita nello spazio, ma non credo negli Ufo. Sto appunto lavorando ad una sceneggiatura, ambientata migliaia di anni fa. Creature con facce di animali arrivate da altri pianeti ma è tutto un lavoro di fantasia, fantascienza”.

D - Quando viaggia sulla Terra riesce a provare emozione ed entusiasmo?

“Pensate che questa è la prima volta che vengo in Sardegna e sono rimasto incantato, stupito dalla bellezza di questi luoghi. Non avrei mai immaginato che esistesse un posto così bello sulla Terra”.

D- Quale dei suoi sogni vorrebbe vedere realizzato?

“Un programma serio di esplorazione spaziale, sia per la ripresa dei viaggi sulla Luna, sia per il progetto Marte. Questo potrebbe cambiare il futuro dell'umanità. Dobbiamo guardare al futuro per il bene e nell'interesse di tutti”.

La moglie di Aldrin è una piccola signora dai tratti venusiani, vivacissima, loquace ed entusiasta della Costa Smeralda. Prima di partire non dimentica di lasciarmi un biglietto da visita: sfondo bianco, lo stemma blu ed oro che raffigura l'Apollo Il e la scritta Buzz Aldrin‑Astronauta”.

Intervista di Marella Giovannelli
Pubblicata sulla Nuova Sardegna del 2/09/1994