lunedì, luglio 17, 2006

Da Porto Cervo a Porto Rotondo tra Zen-sorprese, il Califfo e un Campanile

Le foto in www.marellagiovannelli.com

di Mara Malda

Flavio è innamorato come una pera cotta di Elisabetta ma gli affari di cuore della coppia Briatoraci sono meno interessanti (almeno per buongustai) della nuova Zen-star della Costa Smeralda: Roberto Okabe, gran maestro del sushi. Lo chef nippo-brasiliano, insieme al calciatore del Milan Clarence Seedorf, ha “clonato” il Finger’s di Milano al Tennis Club dell’hotel Cervo.

Con la collaborazione dello staff Starwood e la benedizione del noto volpone Barrack, qualcosa di nuovo e diverso, è stato creato a Porto Cervo. Traslocato il Nikki Beach in altri lidi, alla velocità di un fungo giapponese, è nato un lounge bar-ristorante con terrazzino ideale per incontri molto ravvicinati di qualsiasi tipo. Atmosfera extra-soft; effetto speciale rugiada rinfrescante con nuvolette di vapore spruzzato a tradimento; luci finalmente ruffiane; arredi e corredi raffinati ma non stucchevoli; infernali le dannatissime bacchette, purtroppo indispensabili per non rovinare la nippo-coreografia.

Stupefacenti per squisitezza ed originalità le specialità preparate da “Roby Sushi” Okabe, considerato uno dei migliori cuochi del mondo. Utilizzando i coltelli, simili a spade di samurai, si esibisce “in diretta” culinaria multietnica. Armonizza il salmone tritato con uova di salmone e porri (Sushi Gio); l’aragosta tritata con maionese, sesamo e porri (Gunkan Lobster); il salmone grigliato all'arancia e il formaggio philadelfia; la mousse di patate con tartufo e nero di seppia. Prepara sorpresine al caviale e serve anche nei bicchieri pezzettini di pesce con salsa segreta dove l’unica base riconoscibile è il pomodoro. Tutti entusiasti davanti al bancone per fotografare con i cellulari Okabe in azione.

Più interessato a farsi intervistare sulle disgrazie della Fiorentina Giancarlo Antognoni; distratte e già con la testa al Pepero che inaugurava la stessa sera, Marta Marzotto e Sandra Carraro. Avvistata sul tatami anche Eleonora Vallone mentre Alessandro Cecchi Paone ha fatto una sosta sotto “la macchina della rugiada” prima di spostarsi al vicino Porto Vecchio per la presentazione del suo documentario “L’oceano visto con gli occhi di Ulisse”.

Cultura anche a Porto Rotondo dove l’Ensemble Strumentale Scaligero si è esibito in una piazzetta San Marco compostamente “piena e colta” con i Barilla e i Donà dalle Rose in prima fila, vicini ma non troppo a Sabina Stilo e Massimiliano Maselli.
Assente (ma nessuno l'aspettava)l’ex-premier Silvio Berlusconi, in retiro non più tanto bueno alla Certosa. In compenso il posto d’onore, accanto all'orchestra, era riservato al nascituro Campanile di Porto Rotondo in effigie. Disegnato da Mario Ceroli sarà innalzato a fine estate; per finanziare la costruzione è stata avviata una campagna di raccolta fondi tra i consorziati. Una targa posta sulla Torre tutta di legno, e per questo unica al mondo, riporterà la lista dei soci del Campanile Fan Club, capeggiato dal Conte-attuale presidente del Consorzio di Porto Rotondo Luigino Donà dalle Rose.

PS. Sempre a Porto Rotondo, nei giorni scorsi, ha riaperto il Country Club. A risollevare le sorti di una serata inaugurale alquanto moscia ha provveduto Franco Califano con un concerto mini solo per la lunghezza della rischiosa esibizione a bordo piscina.