domenica, aprile 06, 2008

Chiara Vigo, Maestro di Bisso Marino e Affabula-tessitrice, conquista i bambini di Olbia




Chiara Vigo, Maestro di Bisso Marino, unica in Europa ed una delle poche al mondo che ancora tesse la cosiddetta “seta di mare”, ha accolto l’invito del 3°Circolo Didattico di Olbia e, nell’arco di tre giornate, ha incontrato centinaia di bambini. Arrivata dall’isola di Sant’Antioco, l’ormai leggendaria Chiara Vigo, ha tenuto la sua prima lezione nella scuola di Santa Maria.
Ad accoglierla c’erano il Sindaco Gianni Giovannelli e l’assessore alla Pubblica Istruzione Uccio Iodice. La presenza della signora Vigo ha reso ancora più stimolante il progetto didattico avviato dalla coordinatrice Chiara Firinaiu, finalizzato alla conoscenza e alla tutela del patrimonio culturale della Sardegna e di quelle realtà che rischiano di scomparire senza lasciare traccia.
La storia della tessitrice di bisso di Sant’Antioco è anche racchiusa in un libro, realizzato dai bambini della scuola dell’infanzia di Santa Maria. Per tanti mesi i piccoli alunni hanno accolto suggestioni, appreso conoscenze e maturato nuove consapevolezze sui maestri delle antiche arti, depositari dei valori e del vero sapere.
Hanno quindi vissuto con grande entusiasmo il passaggio dalla teoria alla pratica con Chiara Vigo nelle vesti di affabula-tessitrice, maestra di comunicazione oltre che di bisso marino. Tutti conquistati dal suo patrimonio di saperi esposto e proposto in modo carismatico ed articolato. L’affascinante lezione della tessitrice di Sant’Antioco si è dipanata tra ricordi di famiglia, passaggi della Bibbia, citazioni storiche, spunti favolistici, incursioni scientifiche, momenti ludici ed esperimenti in odore di magia.
Ma non poteva mancare la realtà dei fatti, dimostrata dai bioccoli di bisso, ripuliti, pettinati e filati “in diretta” da Chiara Vigo che ha poi coinvolto i bambini, diventati alberi, nella creazione di un telaio nuragico con successiva realizzazione di braccialetti e nastrini.
“Il bisso marrone, reso elastico dal limone, grazie ai raggi del sole prende il colore dell’oro”, ha spiegato la tessitrice, depositaria di una tradizione ancestrale, ricca di misteri e di segreti, tramandatale dalla nonna Leonilde Mereu. Chiara Vigo, definita unica erede di Berenice, tinge il suo bisso (ottenuto da un filamento prodotto dalle nacchere che si trovano nei fondali dell’ isola di Sant'Antioco) con erbe raccolte durante il periodo di luna nuova. Lo fila solo con un fuso di canna e lo tesse su un pesantissimo telaio in legno, ripetendo all’infinito gesti di certosina precisione.
Ai bambini ha mostrato anche il piccolo arazzo “Il leone di Tiro”, ricamato in bisso, precisando che dei giapponesi, a Porto Cervo, le offrirono 2 miliardi e mezzo di lire per averlo. Chiara Vigo rifutò perché, come lei stesso ha ribadito “il bisso non si compra e non si vende, i miei lavori sono dei giovani della Sardegna”.
Per lei è fondamentale far conoscere anche ai più piccoli un’arte millenaria e Maria, una bambina della scuola di Olbia, è stata scelta per un rito antichissimo. La Vigo le ha donato un laccio di bisso impegnandosi a tessere il suo cuscino di nozze se Maria, prima di sposarsi, glielo riporterà a Sant’Antioco.
“Se io non ci sarò più - ha precisato Tzia Chiara - lo farà Maddalena, la persona che prenderà il mio posto. Anche lei si batterà per salvare l’antica tradizione della tessitura del bisso e il giuramento in base al quale il bisso non si può vendere né commercializzare, perché è proprietà dell’intero popolo sardo.
Tessere il bisso non è, come sembra, far parte di una schiera di artigiani che elaborano tessuti e li vendono. Come è sempre stato, significa avere la responsabilità di conservare intatto un patrimonio gestuale che fa parte della storia dei propri avi e, di conseguenza, avere la consapevolezza dell´importanza della conservazione, senza creare squilibri o distruzioni della natura”.