mercoledì, febbraio 14, 2007

Le elezioni americane viste “dall’interno”

Dall'America Giacomo Bondi (testo e foto) per Mara Malda http://www.marellagiovannelli.com/

Sulle elezioni Presidenziali negli Stati Uniti abbiamo chiesto “lumi” al nostro amico-corrispondente di Washington che si firma Giacomo Bondi. Dietro questo pseudonimo si nasconde un personaggio molto informato sull'attualità americana che vuole mantenere l'anonimato. Questo è il primo servizio sulle elezioni USA inviato da Giacomo Bondi:
“Le elezioni americane suscitano sempre un grande interesse. Oggi però, a causa della guerra in Iraq, il diffuso desiderio di vedere un nuovo Presidente è paragonabile a quello del 1968 quando, con il conflitto del Vietnam in corso, erano in molti a sperare nel ritorno a casa propria di Lyndon Johnson, Presidente Texano come George Bush. Il problema è che mancano quasi due anni alle elezioni e, chi ha deciso di entrare in gara così in anticipo, rischia di diventare “notizia vecchia” al momento delle elezioni. Inoltre, essendo esposto per un periodo prolungato agli inevitabili attacchi politici, basati che siano su verità o bugie, corre l'ulteriore rischio di arrivare al traguardo totalmente screditato.Invece, per l’elettore, la ricchezza di candidati qualificati aggiunge ovviamente valore al processo democratico. Nella scuderia Democratica, Barack Obama, Hillary Clinton, Joe Biden, John Edwards e Bill Richardson, sono considerati candidati eccellenti.
Barak Obama sarebbe il primo Presidente Afro-Americano ed è sulla cresta dell'onda in quanto si pensa porterebbe una ventata di aria fresca di cui c'è bisogno alla Casa Bianca. Figlio di madre bianca del Kansas e di padre emigrato dal Kenya, nato e cresciuto nelle isole Hawaii, ha conseguito lo Juris Doctor ad Harvard, distinguendosi come primo Afro-Americano ad essere Presidente della prestigiosissima Harvard Law Review. Eletto al Senato nel 2004 è visto come il John F. Kennedy del 2000: giovane, attraente, brillante, carismatico. Ma, recentemente, ha fatto una gaffe durante un comizio elettorale nell'Iowa. Barack ha detto. “Abbiamo ora speso 400 miliardi di dollari e sprecato 3.000 vite dei nostri coraggiosi ragazzi in Iraq”. Cosa vera nella sostanza ma criticata nella forma. In risposta alle critiche si è immediatamente scusato per la frase infelice che travisava la sua posizione di supporto alle truppe ma di opposizione alla guerra ed alla perdita di altre vite umane.
Hillary Clinton non ha bisogno di presentazioni. La donna è estremamente in gamba, avvocato di notevole stoffa, partner politico oltre che coniugale di Bill Clinton per decenni. Rieletta Senatore per altri sei anni come rappresentante dello stato di New York, al momento è il candidato favorito Democratico. Sarebbe il primo Presidente donna ed avrebbe, per la prima volta nella storia americana, un ex Presidente come “First Gentleman”. Sarebbe una specie di offerta speciale: “Paghi un Presidente e ne prendi due”.
Joe Biden, Senatore del Delaware, da decenni è uno degli statisti più brillanti di Washington. Grande esperto di politica internazionale, uomo moderato e di grande saggezza, è considerato da molti senza alcun dubbio il candidato ideale per il 2008. Nel panorama geopolitico attuale, surriscaldato dagli eventi degli ultimi anni, una persona moderata e capace come Biden potrebbe appianare alcune delle situazioni cruciali nel mondo.
Bill Richardson, popolarissimo Governatore del New Mexico, sarebbe il primo Presidente Latino-Americano. Avendo ricoperto le cariche di Ambasciatore presso le Nazioni Unite e di Ministro dell'Energia ha grande esperienza diplomatica e conoscenza profonda dei problemi energetici soprattutto visti nella salvaguardia dell'ambiente. Uomo moderato e ragionevole è visto da molti come un ottimo candidato. John Edwards, candidato alla Vice Presidenza nel 2004, in coppia con John Kerry è considerato un altrettanto possibile futuro Presidente. Giovane, brillante, attraente, anche lui possiede il tipo di fascino che ha portato John F. Kennedy alla Casa Bianca.In casa Repubblicana, molte candidature sono ancora da definirsi.Il candidato numero uno è Jeb Bush, rispettivamente figlio e fratello dei due Presidenti Bush. Avendo terminato il suo mandato di Governatore della Florida in Dicembre è attualmente “disoccupato” ed ansioso di continuare la Dinastia Bush, diventando il primo Presidente ad avere avuto due Presidenti in famiglia. Tuttavia, in considerazione della attuale scarsissima popolarità del fratello, al momento esclude al momento ufficialmente la sua candidatura. Per annunciarla attende e spera in tempi più propizi.
John McCain, Senatore dell'Arizona, al pari di Joe Biden grande statista, uomo di esperienza e buon senso, è considerato uno dei candidati più qualificati. Concorse alle Presidenziali del 2000 ma fu sconfitto alle elezioni primarie da George Bush. Eroe di guerra, durante il conflitto in Vietnam venne imprigionato e torturato per anni nella famosa prigione militare, ribattezzata scherzosamente “Hanoi Hilton”.
Rudy Giuliani è un altro possibile candidato Repubblicano. Diventerebbe il primo Presidente Italo-Americano. Come Procuratore Federale riuscì, se non a debellare, a colpire in modo sostanziale la mafia in America, mettendo dietro le sbarre alcuni dei “boss” più pericolosi. Come Sindaco di New York ridusse drasticamente il crimine nella metropoli. Durante l'attacco dell'Undici Settembre si distinse come leader di grande forza e coraggio, ricevendo anche dalla Regina Elisabetta l'investitura a Baronetto. “Sir” Rudy Giuliani è visto come un leader forte ed allo stesso tempo equilibrato ed un possibile vincitore nella gara contro il candidato Democratico il 4 Novembre del 2008.Ma siamo appena agli inizi; nei prossimi mesi altri candidati scenderanno in campo e le polemiche, ovviamente, diventeranno sempre più roventi, sino al giorno delle elezioni”.