mercoledì, febbraio 20, 2008

Dalle “cartoline marziane” ai primi uomini sul Pianeta Rosso nel 2020


Testo e foto in www.marellagiovannelli.com (sez.Marella Giovannelli)

La sonda Phoenix è in viaggio verso Marte alla ricerca di acqua e forme di vita, presenti o passate. Ci arriverà nel periodo compreso tra maggio e settembre 2008. Nel 2020, invece, il suolo di Marte, sarà calpestato dai primi astronauti. Ne è convinto Brian Muirhead, l’ingegnere della Nasa, padre-pioniere delle attuali missioni sul Pianeta Rosso.
Sta lavorando ad un progetto che prevede l’esplorazione non più effettuata da sonde, come è stato fino ad oggi, ma da uomini. Impiegheranno dai sette ai dodici mesi per raggiungere Marte dove troveranno una gravità pari a 0,38 (quella della Terra è 1), temperature di -100 gradi centigradi e un'orografia rocciosa, simile a quella della Valle della Morte in California. La spedizione porterà sul Pianeta Rosso un apparecchio che eseguirà analisi biochimiche istantanee e sarà in grado di individuare ogni traccia di vita, anche la più microscopica.
Da approfondire un’ipotesi, per ora solo suggestiva: se su Marte un tempo ci fu vita, l'impatto di un asteroide potrebbe aver provocato la diffusione nello spazio di rocce marziane, contenenti microrganismi, che poi sono arrivate fino a noi. Ma potrebbe anche essere avvenuto l'opposto, o che la vita si sia generata in entrambi i pianeti separatamente.
Il Pianeta Rosso oggi è freddo e asciutto, con una sottile atmosfera di biossido di carbonio; non ci sono fiumi, mari o laghi. Ma, in passato, l’aspetto di Marte era probabilmente molto diverso e non si esclude la presenza dell’acqua e di alcune forme di vita.
Lo studio condotto dalla sonda Opportunity sulla superficie del Pianeta Rosso ha infatti rivelato l'esistenza di solfati e di altri minerali che si formano in presenza di acqua. E allora, forse, potevano anche svilupparsi organismi viventi.
Le scanalature che collegano rilievi e depressioni del suolo marziano, veri e propri canyon, hanno convinto la maggior parte degli scienziati che l'acqua abbia eroso a lungo il territorio prima di scomparire, almeno in forma liquida. Sul Pianeta Rosso, in effetti, entrambe le calotte polari sono formate da ghiaccio.
In quarant’anni, dalla prima missione ad oggi, sono state inviate a terra “cartoline marziane” sempre più definite. Immagini stupefacenti, tridimensionali e colorate, puntualmente pubblicate sul sito della Nasa.