venerdì, ottobre 27, 2006

Cinghiali scatenati e prolifici, urge referendum

Foto e testo di Mara Malda per www.marellagiovannelli.com

L’idea di un referendum popolare sul sistema più adatto per ridurre il numero dei cinghiali, è stata lanciata da Vincenzo Satta, direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago. Gli irsuti animali, dopo aver colonizzato e devastato Caprera, si sono insediati a La Maddalena e sull’isolotto di Spargi. Molti turisti, trovandoli estremamente pittoreschi, un elemento del folklore isolano, danno loro da mangiare e vengono ricompensati con raspose leccatine. Altri, meno fortunati, magari sprovvisti di cibo in spiaggia, se non sono abbastanza veloci, rischiano morsi e graffi.
L’allarme diffuso dal Direttore del Parco di la Maddalena suona come un bollettino di guerra e riferisce di “cinghiali alla ricerca spasmodica di cibo che manifestano la loro aggressività e cancellano ogni altra traccia faunistica concorrente”. Ormai gli incontri ravvicinati uomini-cinghiali non si contano più e, in alcune località di la Maddalena, la gente tiene la spazzatura a casa per non avvicinarsi ai cassonetti circondati da cinghiali affamati. Se ne contano almeno un centinaio e, tra i danni all’ambiente e i rischi per le persone, la situazione continua a peggiorare. Per non suscitare le ire funeste degli animalisti, nessuno osa parlare di abbattimento. Ispirati da Ponzio Pilato, i vertici del Parco hanno proposto un referendum per chiedere ai maddalenini, la soluzione del problema.
Il direttore Satta ha poi raccontato di una coppia di cinghiali illegalmente trasferiti sull’incantevole isola di Santa Maria. Calcolando che questi ungulati si accoppiano due volte l’anno e che ogni parto sono sette/otto nuovi cinghialini, si può capire l’apprensione per l’ ecosistema ricco di fauna e flora di Santa Maria. I rangers del Parco addetti alla cattura sono già in azione e hanno sfrattato con forza diversi animali dalle isole dell'Arcipelago. L'operazione non è stata indolore perchè, non cinghiali
"resistenti" e vendicativi, ma qualche umano non meglio identificato, ha danneggiato le gabbie e squarciato le gomme del furgone-cellulare che li portava via.
Anche a Porto Rotondo, cinghiali scatenati, non in spiaggia o in paese, ma nei parchi e nei giardini privati. Uno dei loro punti di riunione preferiti è la tenuta di Silvio Berlusconi a Punta Lada dove, ogni notte, scavano buche alla ricerca di radici. I cinghiali, incuranti della disperazione del Cavaliere che i fine-settimana arriva e conta i danni, continuano a distruggere i fiori, le piante e persino i funghi che in questo periodo crescono alla Certosa.