mercoledì, dicembre 13, 2006

Aspettando Natale...in America

Giacomo Bondi da Washington per www.marellagiovannelli.com (sezione Marella Giovannelli)

Arriva (o incombe) il Natale con tutto il suo carico di tradizioni sacre & profane. Avendo nell’amico Giacomo Bondi un “corrispondente” specialissimo da Washington, gli abbiamo chiesto di descriverci le usanze americane. Lui ha gentilmente aderito alla richiesta preparando per noi un servizio, pieno di notizie e curiosità, che ha diviso in tre parti: preparazione, shopping e vigilia/giorno di Natale.

Testo e foto di Giacomo Bondi (1° parte)

“Il Natale per certi aspetti è una festa uguale in tutto il mondo. Tuttavia, diversità culturali, oltre che religiose, creano in realtà notevoli differenze tra una regione ed un'altra. Negli Stati Uniti, nazione ultra tradizionalista, il Natale non è visto come un giorno ma come una stagione che inizia a Thanksgiving e finisce dopo Capodanno. La preparazione, normalmente inizia durante la settimana del Ringraziamento. Ci sono delle aziende agricole specializzate nella produzione di alberi di Natale che, a partire da metà Novembre, vengono messi in vendita.
Questi sono alberi piantati, curati e potati costantemente in modo da assumere la forma perfetta dell'albero di Natale. Ogni anno, ovviamente, sono di nuovo ripiantati in un ciclo più lungo ma non dissimile dagli allevamenti del pesce in vasche. Gli alberi tagliati vengono portati nelle città e venduti per lo più in parcheggi o lotti di terreno vuoti, presi in affitto per la stagione.
Molte famiglie preferiscono invece recarsi direttamente nelle apposite aziende agricole dove possono scegliere e tagliare il proprio albero. Questa solitamente è un'occasione per fare una gita familiare in campagna. In genere le aziende hanno un fienile od un capannone che è la base di partenza. Tradizionalmente, ai clienti che arrivano vengono offerte delle bibite calde, spesso alla mela e cannella e dei biscotti fatti in casa.
Bibite in mano, tutti salgono su dei carri tirati da un trattore o da cavalli. Nel carro vengono messe delle balle di fieno che servono da sedili. Il trattore continua a circolare, caricando e scaricando gli acquirenti in vari punti dell'azienda dove ci sono vari tipi di alberi, normalmente di sei o sette tipi, più o meno profumati e, naturalmente, di altezze diverse.
Ogni famiglia vaga per i filari e sceglie l'albero preferito. A questo punto i più intraprendenti lo tagliano personalmente, altri lo fanno tagliare dal personale. Ritornati alla base l'albero, "involto" in una retina speciale che lo protegge, viene caricato sull'automobile.
Una volta a casa la decorazione dell'albero "Trimming the tree" è quasi sempre un'occasione speciale. Qualcuno la fa solo in famiglia, altri invitano parenti ed amici. Questa è la prima festa della stagione di Natale.
Solitamente viene offerto "L'egg nog", una bibita strettamente natalizia a base di uovo (tipo il vov). Ai bambini ed ai fanatici religiosi restii al demone alcol, è servita analcolica. Invece, quando è per “i grandi” viene aggiunta a bourbon o rum. Musiche di Natale di sottofondo sono garantite. Chi ha il pianoforte le suona dal vivo e tutti le cantano in coro. E' di buon augurio che ognuno aggiunga qualche decorazione all'albero. Questa è una delle poche occasioni dell'anno in cui le generazioni della famiglia si incontrano per una serata allegra e spensierata.

Il “Natale americano” di Giacomo Bondi continua nei prossimi giorni...