giovedì, dicembre 07, 2006

Così parlò Fabrizio Corona il Loquace

Testo e foto Mara Malda per www.marellagiovannelli.com


Un articolo intitolato “La fabbrica del gossip” pubblicato su “Panorama” il 13 giugno 2005, firmato da Stefania Berbenni, merita oggi di essere ripescato e riletto. Vista la lunghezza del testo, consultabile integralmente sul sito on-line del settimanale, ho selezionato le parti più attuali, relative a vicende e personaggi di cui si parla e si scrive molto in queste ore. Colpisce anche la loquacità di Fabrizio Corona nel raccontare quello che lui stesso definisce “un mercato oscuro dei servizi fotografici”.
“...Un tempo il fotoreporter di turno si sarebbe appostato fuori della villa del divo, qualche paparazzata e via. Oggi funziona diversamente: lo dice chi ha sparigliato le carte nella partita del pettegolezzo, Fabrizio Corona, fisico da antico greco, testa da manager del Tremila. Tre anni fa ha fondato la Corona's, piccola agenzia fotografica che in poche stagioni sta dando grattacapi ai due colossi storici del pettegolezzo per immagini, Olympia e Unopress. Racconta come fa: «Noi produciamo gossip, non lo aspettiamo. Abbiamo le nostre talpe, le soffiate: sappiamo dove mandare i fotografi. Certe volte l'artista stesso ci dice cosa fa e con chi».
La Corona's è al secondo piano di un palazzo milanese, sulla sua testa, al quinto, c'è la Lm management, l'agenzia di artisti di Lele Mora, agente potente e festaiolo. Che ricorda: «Sono io a dire ai miei artisti con quali giornali parlare e cosa dire».
Le due società non hanno nulla in comune a livello di ragione sociale, ma la contiguità non è solo condominiale: Lele Mora gestisce molti artisti che Fabrizio Corona paparazza. Casualità o strategia? Dietro le confessioni di Vento e Fabiani c'erano i due.
Anche Aida Yespica, ex di Pippo Inzaghi e Flavio Briatore, è un'artista della Lm management: la modella è finita recentemente sui giornali per un servizio pepatissimo venduto proprio dalla Corona's (la sua foto figurava in un sito di ragazze a pagamento). «C'è anche un mercato oscuro dei servizi fotografici. Mi spiego: quando becchiamo qualcuno, ci sono tre possibilità» continua Corona. «Se lo scoop è particolarmente delicato, o chiamiamo direttamente l'interessato, che può decidere di toglierlo dal mercato acquistandolo, o lo offriamo al giornale; terza via: il paparazzato viene a sapere delle foto e tenta di fermarle accordandosi con il direttore».
Le tariffe del business variano a seconda di chi è stato colto in fallo: «Fino a 50 mila euro per uno scoop da sfasciafamiglie, da 30 a 50 mila per quelli sui neofidanzati» spara Corona. E poi c'è l'indotto: attrice, velina, tronista, ballerino può prendere anche 200 mila euro l'anno per vestire una data marca, 3-7 mila euro per una serata in discoteca o una convention.
Soffiate e fortuna non bastano a mettere a segno decine di scoop. A Porto Cervo, Lele Mora ha due ville pensate per dare ospitalità ai suoi artisti. A giudicare dalle tresche che sono nate sotto il faraonico tetto sardo, si direbbe che Cupido (o un taroccato sostituto) sia l'invitato d'ufficio. Diciannove camere, una quarantina di posti letto, cene e feste puntualmente documentate dai flash. In due parole, il regno delle squinzie e di chi le vuole...”