sabato, novembre 04, 2006

Non più delitto a Cogne? Scoop a scoppio ritardato

Testo e foto di Mara Malda per www.marellagiovannelli.com


L’intervista di Barbara Palombelli al neurochirurgo Giovanni Migliaccio, trasmessa nell’edizione delle 20 del TG5, è uno scoop, anche se a scoppio ritardato. Infatti, l’ipotesi del dott. Migliaccio, sul piccolo "Samuele Lorenzi morto per cause naturali”, gira in Rete da più di un anno. Stranamente, solo oggi, questa teoria è riuscita a fare il salto di visibilità mediatica da un sito internet “per addetti ai lavori” alla grande ribalta televisiva. Eppure, il 5 luglio 2005, era stato lo stesso neurochirurgo a scrivere a MEDFORUM, community online dei medici e degli operatori sanitari. Questo è il copia & incolla di quella nota, articolata in otto punti e firmata dal Dr. Giovanni Migliaccio.

Egregi Colleghi,
qualche tempo fa ho avuto modo di leggere la perizia necroscopica effettuata sul cadavere del bambino Samuele Lorenzi,da tutti considerato ucciso da mano omicida. In tale perizia invece, a mio parere, vi sono tante e tali contraddizioni ed errori di valutazione che hanno accresciuto la mia convinzione che il piccolo sia realmente morto per cause naturali, cioè a seguito di una imponente emorragia cerebrale, improvvisa, violenta a seguito della rottura di una malformazione vascolare (aneurisma e/o malformazione arterovenosa). Sono infatti molti gli elementi che non convincono:
1) Si dice che il piccolo sia stato colpito in regione frontale con 17 colpi ad opera di un arnese largo e pesante! Mi chiedo: come è possibile contare 17 colpi sul capo di un bimbo di tre anni? Il numero di colpi inferti su un corpo si possono contare sul torace, sull'addome, ma non sul cranio.
2) L'esame necroscopico ha evidenziato una emorragia intraventricolare e una emoragia subaracnoidea, senza tracce di ematomi extradurale e/o sottodurale, generalmente tipici delle lesioni traumatiche.
3) Il piccolo è morto circa due ore dopo l'evento. Come è possibile sopravvivere oltre pochi minuti dopo aver subito 17 colpi sul cranio?
4) La perizia esclude che le lesioni abbiano potuto creare spruzzi di sangue a distanza come sono stati rinvenuti attorno al corpicino e sulle pareti della stanza. Giusto! Infatti gli spruzzi a distanza non possono che essere riferibili al cosiddetto vomito a getto tipico dell'ipertensione endocranica.
5) Le fratture affondate riscontrate non sono che la conseguenza di trauma cranico a seguito di crisi epilettica insorta a seguito dell'emorragia.
6) Nella perizia necroscopica assurdamente si dichiara che lo stato di coma valutato con la scala CGS=3 consente la diagnosi di morte:
Tutti sappiamo ( e di più dovrebbe saperlo un Medico Legale) che la diagnosi di morte viene accertata con altri parametri e per un certo periodo di tempo (EEG,EKG ecc.)
7) Nella perizia viene affermato anche che il bimbo era già morto quado sono arrivati i soccorsi perchè, (e sarebbe una prova inoppugnabile)quando il medico del 118 ha introdotto la cannula di Guedell, non vi è stato il riflesso della tosse! E' assurdo: in un paziente in coma profondo come è possibile evocare il riflesso della tosse?
8) ancora: non risulta che sia stato fatto un esame istologico dei vasi del circolo di Willis, attraverso il quale si sarebbe potuto evidenziare l'eventuale alterazione delle pareti di uno o più pareti arteriose.
Queste ed altre sono le contraddizioni che rischiano di favorire un clamoroso errore giudiziario. Gradirei leggere i Vostri pareri.

Dottor Giovanni Migliaccio
Specialista in Neurochirurgia
Dirigente U.O. di Neurochirurgia
Azienda Ospedaliera
Fatebenefratelli & Oftalmico - Milano